Al Petrucci-Ferraris Maresca iniziativa Telecom "Anche io ho qualcosa da dire" in difesa dei minori
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
CATANZARO, 9 NOVEMBRE 2013 - “Anche io ho qualcosa da dire” è un tour varato da Telecom Italia e che ha fatto tappa in diverse città italiane con conferenze, tavole rotonde, incontri su temi inerenti la protezione dei minori alle prese con tecnologie e Internet nel vasto mondo, non privo di pericoli, della rete.
Al progetto, curato da Umberto Rapetto, Direttore Iniziative e Progetti di Telecom, ha aderito l’Istituto “Petrucci-Ferraris-Maresca” la cui dirigente, Francesca Bianco, ha così offerto a studenti ed educatori una valida opportunità formativa per tutelarsi dai diversi pericoli presenti on-line e che la cronaca recente purtroppo ci ripropone: pedofilia, adescamento, cyber-bullismo, prostituzione minorile, turismo sessuale, riduzione in schiavitù, ecc. Presso la sede del “Petrucci”, I relatori hanno spiegato ai ragazzi come facilmente si possano postare contenuti e poi pentirsi: “il tempo di un click e tutti possono entusiasmarsi per le nostre foto, divertirsi con i nostri video, ma ogni volta che si condivide qualcosa sui social network, se ne perde il controllo in maniera definiva. Lo stesso vale per una foto spedita tramite cellulare: occorre quindi non condividere mai informazioni troppo personali, come indirizzo o numero di telefono, perché altri potrebbero “rubare l’identità” , per cyber-bullismo, per adescamento, per scherzo, stalking, o per frode”.
Gli interventi dei ragazzi, molto partecipi ad una tematica che li tocca nel loro vissuto quotidiano, hanno portato gli esperti a spiegare bene come per proteggersi dai pericoli della rete si possa impostare un alto profilo di privacy, non dare password a nessuno e cambiarle spesso, essere prudentissimi con le persone con cui si chatta, non cercare cose non adatte ai ragazzi come violenza e sesso né dare appuntamenti a persone conosciute su internet. Si è poi approfondito come ladri e truffatori si servono delle geolocalizzazioni, del phishing, e una volta messi nella rete i dati sono incancellabili: in gioco c’è anche il futuro lavoro, perché chi recluta personale cerca i candidati sul web e non assume persone che hanno postato contenuti compromettenti. Quando si hanno dubbi sulla propria sicurezza, non si devono cercare risposte on-line, ma bisogna rivolgersi ai genitori, insegnanti o polizia postale.
Ancora una volta il “ Petrucci-Ferraris-Maresca” si rivela una scuola innovativa e attenta alle esigenze di studenti e genitori: “Vogliamo mettere in campo strumenti e opportunità migliori per vivere in maniera consapevole nell’era digitale- ha concluso la dirigente Bianco- perché è questo, oggi, il mondo in cui matura la personalità delle nuove generazioni e anche il loro futuro professionale”.
Notizia segnalata da ANNA ROTUNDO
[MORE]