Cronaca

Agrigento. Sequestrati beni alla mafia pari a 1,5 milioni di euro

AGRIGENTO, 23 APRILE 2015. Dopo le indagini svolte dalla Dia, su delega della procura di Palermo, la Sezione Misure Preventive del Tribunale ha emesso i provvedimenti che hanno consentito alla Direzione Investigativa Antimafia di Agrigento di sequestrare beni della mafia pari a 1,5 milioni di euro.
Il procuratore aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del gruppo misure di prevenzione della DDA di Palermo, ha seguito l’inchiesta che ha portato al sequestro di un tale patrimonio sparso per tutta la provincia e composto da beni di vario genere.

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Infatti tra i beni sequestrati figurano un’impresa agricola, terreni e vari fabbricati, che si trovano su tutto il territorio di Agrigento. Poi conti di deposito, rapporti bancari, fondi di investimento, polizze assicurative, libretti di deposito, automezzi.
Questa ingente fortuna apparterrebbe a 5 boss della mafia già condannati per altri reati. Giuseppe Falsone, esponente di spicco di cosa nostra nella provincia di Agrigento, venne arrestato in Francia nel 2010 dopo anni di latitanza. Poi Simone Capizzi e Giuseppe Capizzi, padre e figlio, ritenuti essere dagli investigatori membri importanti della famiglia mafiosa di Ribera ed entrambi in carcere, il primo per l’omicidio di un maresciallo dei carabinieri, l’altro condannato per associazione mafiosa. Damiano Marrella, che secondo gli inquirente sarebbe membro della famiglia mafiosa di Montallegro, già arrestato dalla Dia e condannato ad 8 anni di carcere. Infine Pasquale Alaimo, ritenuto essere un affiliato della famiglia mafiosa di Favara, nel 2012 è stato condannato a 13 anni per associazione mafiosa.

(foto: www1.interno.gov.it/dip_ps/dia/index.html)


Emanuela Innocenzi