Politica

Agricoltura, emendamenti dell'on. Wanda Ferro (FDI) al decreto semplificazioni

CATANZARO, 5 FEBBRAIO - Ci sono una serie di emendamenti che interessano il settore dell’Agricoltura tra quelli che il deputato di Fratelli d’Italia, on. Wanda Ferro, ha presentato al decreto semplificazioni, che passa in discussione alla Camera. Gli emendamenti recepiscono alcune proposte avanzate dalla Cia. Il primo punta a prorogare, a partire dal 1° gennaio 2019, gli sgravi contributivi a favore dei giovani agricoltori che erano stati introdotti nel 2016 e rinnovati nei successivi anni. Una modifica strategica per promuovere il ricambio generazionale in agricoltura anche in considerazione della circostanza che vede l’incidenza dei giovani conduttori italiani sul totale imprese agricole collocarsi su percentuali inferiori rispetto alla media europea (5,1% in Italia contro 6,5% nell’UE).

Un’altra proposta di modifica intende confermare le agevolazioni in materia di Imposta municipale alle società agricole in possesso della qualifica di Imprenditore agricolo professionale, nonché le agevolazioni in materia di acquisto di terreni agricoli. Lo scopo della norma interpretativa è conseguente al mancato riconoscimento della agevolazione in materia di Imu da parte di alcuni comuni ancorché il Dipartimento delle Finanze con circolare n. 3/DF del 18 maggio 2012 ne riconosca il diritto.

Un altro emendamento propone la soppressione delle novità introdotte dal Dl 159/2011 in materia di documentazione antimafia introdotte, esclusivamente per il settore agricolo, dalla legge 17 ottobre 2017. La proposta vuole scongiurare che, a partire dal 2020, siano introdotti gli obblighi di documentazione e certificazione antimafia per tutti i terreni agricoli che, ricadendo nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune, usufruiscono di fondi europei per un importo superiore a 5.000 euro. Ciò, infatti, produrrebbe un impatto burocratico di dimensioni insostenibili per la stragrande maggior parte delle imprese agricole italiane le quali, già nell’attuale contesto normativo (soglia di 25.000 euro fino a fine 2019) e per una serie di altre problematiche, sono alla prese con difficoltà divenute strutturali nell’ambito dei pagamenti della politica agricola comune.

Un emendamento interviene sull’articolo 23 RD 2523/1923 e punta a chiarire l’espressa esclusione degli imprenditori agricoli, che esercitano la trasformazione e conservazione dei prodotti ottenuti dallo svolgimento dell’attività agricola, tra i soggetti destinatari del contributo annuale alla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA). A tale versamento sono infatti tenute tutte le imprese che hanno come oggetto della loro attività quello della produzione e commercializzazione di conserve alimentari a prescindere dalle dimensioni aziendali. Ciò nonostante la SSICA continua a richiedere il pagamento del contributo annuale alle imprese agricole che producono anche conserve alimentari, pur non essendo quest’ultime indicate dalla norma richiamata come destinatarie della disposizione.

Un'altra modifica punta ad una semplificazione delle regole per gli imprenditori agricoli che utilizzano piccoli distributori di carburante.

Una ulteriore proposta va a modificare l’art. 4 del dl 52/2018 che disciplina la riproduzione animale, introducendo alcuni aggiustamenti in materia di raccolta dei dati in allevamento e loro gestione e in linea con il processo di liberalizzazione del sistema allevatoriale introdotto dalla normativa comunitaria.

L’ultimo emendamento è finalizzato a favorire la semplificazione degli adempimenti amministrativi a carico dei datori di lavoro agricolo, con particolare riferimento all'occupazione degli operai agricoli a tempo determinato e al regime dei controlli del settore. In particolare viene delegato il Governo ad adottare entro sei mesi uno o più decreti legislativi che introducano un regime amministrativo e contributivo semplificato e meno oneroso per i rapporti di lavoro stagionali e di breve durata; favoriscano un’applicazione sostenibile della legislazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per le aziende del settore primario, ad oggi particolarmente complessa ed onerosa in relazione all’organizzazione del lavoro agricolo; introducano strumenti applicabili a tutto il settore agricolo che, tramite il versamento di sanzioni ridotte, possano agevolare processi di regolarizzazione spontanea nell’ambito di violazioni di norme per le quali sono previste sanzioni amministrative pecuniarie.