"Aglien" di Camerini decolla da Piombino e atterra con successo a Los Angeles

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Tempo di lettura: ~2 min

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PIOMBINO, 3 APRILE 2013  Le righe e le vignette del Vernacoliere, l’etere dei microfoni di Radio101, il video di Striscia la Notizia, la videocamera dei cortometraggi-parodia di film cult. Ogni mezzo è buono per Andrea Camerini per dar via libera al suo spirito beffardo e al sorriso di chi lo legge o ascolta.

Camerini è toscano di matrice etrusca, in quanto è nato e vissuto a lungo fianco a fianco con le vestigia dell’antica Populonia e a meno di un passo dallo stupendo golfo di Baratti, nel comune di Piombino. Lavora da tempo a Milano. La notizia di queste ore è che Camerini non riesce a strappare il sorriso solo a toscani, lombardi e italiani in genere. No, Camerini viene apprezzato anche oltreoceano, e parecchio pure. Il 1° aprile scorso il suo «Aglien», cortometraggio-rivisitazione beffarda del cult «Alien» di Ridley Scott, ha vinto premi a mani basse in California. A Los Angeles, praticamente a un tiro di schioppo dalla Mecca del cinema, Hollywood.

Per la precisione, al «Los Angeles Web Series Festival 2013», ha conquistato addirittura cinque premi. Già era stato un successo finire tra i 50 finalisti, selezionati tra centinaia di autori in tutto il mondo. Ma non è finita lì. Aglien ha vinto il premio per il miglior attore protagonista (Marco Conte), il miglior attore non protagonista (Gianluca Beretta) la miglior regia (Camerini), la miglior fotografia e la miglior produzione (Grezzofilm/Camerini). Un successo sicuramente meritato, ma in larga parte inaspettato.

Non ci sono infatti grossi investimenti e spettacolari tecnologie, dietro al successo di Aglien. Il film è stato girato a ridosso del golfo di Baratti, nella cantina del ristorante della famiglia Camerini, “Demos”. Proprio da qui - in uno scenario da favola fatto di pini contorti dal vento, tombe di Lucumoni e onde che lambiscono erba e sabbia a fil di mare – Aglien ha preso il volo. Non si è limitato a sorvolare le ciminiere di Livorno e le guglie del duomo meneghino. Non ha iniziato la discesa in prossimità della penisola iberica. No, ha puntato diritto Oltreoceano. L’atterraggio a Los Angeles è stato da manuale. Roba da extraterrestri, da alieni. Anzi, da aglien. [MORE]

Raffaele Basile

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Scritto da Raffaele Basile

Giornalista di InfoOggi

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