Salute

Agli Europei 2012 i tifosi dovranno fare una scelta: sigaretta o squadra del cuore?

MILANO, 12 NOVEMBRE 2011 - Saranno certo indimenticabili gli Europei di calcio 2012, almeno per i fumatori più accaniti. I tifosi che proprio non riescono a rinunciare alla sigaretta si troveranno innanzi ad una difficile scelta: seguire la squadra del cuore dagli spalti, chiaramente senza accendere neanche una sigaretta, oppure rinunciare alla partita in diretta e restare fuori dallo stadio.[MORE]

Scelta obbligata che arriva in conseguenza alla decisione della Uefa che, accogliendo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha vietato in tutti gli stadi che saranno teatro delle partite, il consumo e la vendita di sigarette; divieto che, senza eccezioni né deroghe, si estende tanto agli spazi chiusi quanto in quelli aperti.

Michel Platini, presidente della Uefa, spiega la decisione presa “Euro 2012 senza tabacco significa avere rispetto per la salute degli spettatori e di tutte le persone coinvolte nel torneo. Del resto, nel nostro torneo più importante applichiamo i massimi standard di salute, sicurezza e comfort, e il consumo di tabacco sarebbe in contrasto con questa politica”. E la decisione non riguarda solo gli stadi, per evidenziare quanto sport e fumo siano in contrasto tra loro la Uefa ha anche richiesto a tutte le città che, in occasione degli Europei, saranno sede gli eventi calcistici, di garantire trasporti pubblici, ristoranti, e aree per tifosi “smoke-free”.

A dare sostegno a questa campagna anti fumo ci sono i dati che l’Oms ha divulgato pochi giorni fa, dai quali emerge che ogni anno il tabacco è causa di circa 650.000 morti tra i soli cittadini dell’Unione europea; precisa l’organizzazione che tale cifra “include anche molte migliaia di persone che non hanno mai fumato in vita loro, ma hanno respirato il fumo degli altri”.

E quello del fumo passivo è certamente un problema particolarmente sentito negli stadi, a provarlo sono le misurazioni effettuate dall’Istituto dei tumori di Milano, lo scorso aprile a San Siro in occasione dell’incontro Inter-Lazio. Da tali misurazioni risultò infatti che nei primi 90 minuti di gioco la concentrazione di poveri sottili Pm2,5, prodotte dalla combustione delle sigarette, era mediamente pari al doppio di quella registrata nel piazzale antistante lo stadio, e addirittura quasi sei volte maggiore nelle fasi più concitate.

Ciò che spera la Uefa è che la sua iniziativa possa essere presa da esempio anche per altri campionati, e in Italia a proporre il calcio senza fumo potrebbe essere proprio Milano, il cui sindaco, Giuliano Pisapia, sta considerando l’idea di vietare il fumo a San Siro. 

Sara Marci