Cronaca
Ultime novità agguato nel cosentino: Gaetano De Marco era sfuggito alla vendetta del boss
07 aprile, San Lorenzo del Vallo (Cosenza) - Dopo le ultime indagini, sono state trovate sia la moto che la pistola usate per uccidere Gaetano De Marco stamattina a San Lorenzo del Vallo. Tanto il veicolo quanto l'arma, una 9x21, sono state bruciate dai sicari e abbandonate a poche centinaia di metri dal luogo dell'agguato mortale a De Marco.[MORE] Il procuratore della Repubblica di Castrovillari che sta guidando le indagini, Franco Giacomantonio, ha commentato con amarezza e durezza quanto successo: "Non c'è limite alla ferocia dell'uomo. Ci si può aspettare di tutto". A parere del magistrato era state assunte tutte le misure necessarie per proteggere De Marco, lo scorso 17 febbraio miracolosamente scampato a una missione di morte durante la quale, invece, erano state barbaramente uccise la moglie e la figlia. I killer fecero irruzione nella loro abitazione di San Lorenzo Del Vallo, sparando all'impazzata e non lasciando scampo alle due donne. Gaetano De Marco scampò alla furia dei sicari poiché stava dormendo in una stanza e quindi i killer non si accorsero di lui. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, coordinati dalla Procura antimafia di Catanzaro, sia il duplice omicidio del 17 febbraio che l'agguato di stamattina, sono la vendetta all'omicidio di Domenico Presta, il ventiduenne figlio del boss latitante Franco, ucciso il 17 gennaio a Spezzano Albanese, al culmine di una banale lite, dal commerciante Aldo De Marco, fratello di Gaetano. A questo punto, dopo la terza vittima, la vendetta dovrebbe essere conclusa, ma il procuratore Giacomantonio non si sbilancia.