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FOLIGNO, 6 GENNAIO 2012 – Una giovane rumena è stata inseguita con un grosso coltello e minacciata di morte dal marito dopo essere stata picchiata dallo stesso. Tutto si è svolto nella serata di ieri a Foligno. Il trentaduenne ha prima aggredito e picchiato la moglie in preda ad un raptus di incontrollata violenza, poi ha impugnato un grosso coltello e ha minacciato di ucciderla. La giovane donna è riuscita a barricarsi in casa e a chiamare i carabinieri che sono subito intervenuti.[MORE]
Anche i militari giunti sul posto sono stati aggrediti dall’uomo che ha tentato, invano, di nascondere il coltello. Urla e minacce contro di loro accusati dall’aggressore di intromettersi in faccende private tra lui e la moglie. Giunta sul posto una seconda pattuglia il giovane, in evidente stato di alterazione alcolica, è stato immobilizzato e tratto in arresto. La vittima dell’ennesimo episodio di violenza domestica è stata trasportata in ospedale per degli accertamenti e le sono state riscontrate delle lesioni.
Dopo essere stato condotto in caserma il giovane, già noto alle forze dell’ordine, ha continuato con il suo atteggiamento violento e le minacce tanto da costringere i militari ad un trasferimento in carcere per evitare atti di autolesionismo da parte dell’uomo. Ora dovrà rispondere delle accuse di violenza, minaccia a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Quello della violenza domestica è un problema di cui, purtroppo, si parla troppo poco e, in molti casi, quando i riflettori di accendono su storie di questo genere per le vittime è troppo tardi. Negli ultimi anni si stanno proponendo campagne a mezzo stampa il cui obiettivo è quello di sensibilizzare non solo coloro che sono vittime ma anche l’opinione pubblica su quella che possiamo definire una vera e propria piaga sociale che tocca tanto i paesi industrializzati che quelli comunemente definiti sottosviluppati.
Nel 2006 l’Istat ha condotto una ricerca in proposito in cui sono emersi dati a dir poco allarmanti. Sono più di 6 milioni le donne, dai 16 anni ai 70 anni, che nell’arco della loro vita hanno subito abusi fisici o sessuali di cui 2 milioni hanno subito violenza domestica dal partner attuale o da ex compagno mentre le altre hanno subito violenza fuori dalle mura domestiche. Gli autori delle violenze sono nel 15% dei casi sconosciuti, nel 6% dei casi persone conosciute superficialmente a volte apparentemente insospettabili come amici o colleghi di lavoro.
In realtà non è possibile stabilire in maniera definitiva il numero delle vittime perché i dati forniti si basano sulle esigue denuncie presentate mentre si è stimato che il 90% delle vittime non denuncia l’abuso subito.
Emerge chiaramente che fondamentale è rompere il silenzio che circonda questi episodi. Il coraggio di denunciare è il punto di partenza ma le istituzioni devono fare la loro parte sostenendo e aiutando chi ha la forza di dire basta.
Daniela Dragoni