Estero

Affaire Siria: Hollande-Merkel, Assad responsabilie. Italia, azione americana proporzionata

ROMA, 7 APRILE – I capi di stato e di governo dei paesi europei hanno espresso all’unisono il proprio sostegno nei confronti della decisione presa dall’amministrazione americana di attaccare in Siria.[MORE]

Il ministro degli esteri italiano, Angelino Alfano, in una nota ha affermato che l’attacco militare statunitense, dopo il raid chimico dei giorni scorsi, sia stato giusto e "proporzionato”. Nel documento si legge: "L'Italia comprende le ragioni di un'azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall'Onu". Continuando, Alfano ha dichiarato: "il governo segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo, tenuto conto dei suoi molteplici e diretti interessi alla sicurezza e alla stabilità della regione".

Il presidente del Consiglio, Gentiloni, ha dichiarato, poco fa, da palazzo Chigi: "L'azione di questa notte come noto si è sviluppata nella base aerea da cui erano partiti gli attacchi con uso di armi chimiche nei giorni scorsi. Contro un crimine di guerra il cui responsabile è il regime di Assad" e continuando, "gli Stati Uniti hanno definito la loro azione come puntuale e limitata e non come una tappa di una escalation militare".

Parole dure sono state espresse dal presidente francese, François Hollande e dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel in una nota comune: "La Francia e la Germania proseguiranno gli sforzi con i loro partner nel quadro dell'Onu per sanzionare in modo più appropriato gli atti criminali e l'uso di armi chimiche vietate dai trattati". I capi di stato hanno poi ribadito che sul presidente siriano "Assad pesa l'intera responsabilità".

Sul fronte diplomatico è stato reso noto che la Russia “prima di tutto chiederà una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Questo può essere considerato come un atto di aggressione da parte degli Stati Uniti contro uno Stato dell’Onu”, un atto posto in essere in violazione della normativa onusiana, infatti secondo il portavoce del Cremlinno, l’attacco americano sulla base militare siriana “viola la legge internazionale. Washington ha compiuto un atto di aggressione contro uno Stato sovrano”

 

 

immagine da: lopinion.fr

Caterina Apicella