Politica
Aereporto di Crotone, domani mattina il governo risponde all'interrogazione urgente dei deputati Pd
CROTONE, 11 LUGLIO 2012 - Nell''interrogazione presentata dagli onn. Nicodemo Oliverio, Franco Laratta e Michele Meta (capogruppo pd in Commissione Trasporti) si evidenzia che i parametri di Enac e Ministero delle Infrastrutture per la stesura del piano nazionale degli aeroporti sono diversi. E mentre in quelli di Enac lo scalo crotonese rimarrebbe di livello nazionale, in quelli del Ministero verrebbe declassato a regionale. “Secondo notizie di stampa – affermano Oliverio, Laratta e Meta - il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti avrebbe utilizzato un altro tipo di classificazione, rispetto a quella utilizzata dall'Enac (scali principali, scali di servizio base), suddividendo gli aeroporti italiani in nazionali e in regionali; e i secondi, tra i quali configurerebbe Crotone, si sono ridotti a dieci o dodici al massimo, rispetto ai 18 previsti dal piano Enac. A seguito dell'incontro tra i rappresentanti delle istituzioni regionali calabresi e il Ministro Passera, ci sarebbe la conferma che gli aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria rientrerebbero tra gli aeroporti nazionali e Crotone tra quelli regionali con la conseguenza che per i primi le spese di servizio continuerà a sostenerle lo Stato, mentre per il secondo dovrebbero gravare sulla Regione, ipotesi già etichettata come impossibile. Inoltre, dal 2013 non sarebbero più previsti gli oneri di servizio di 2 milioni e 800 mila euro, che ad oggi l'Alitalia incassa per assicurare i voli da e per Crotone. [MORE]
La nuova riclassificazione - affermano ancora i parlamentari democratici - deriverebbe inoltre, sempre secondo quanto riportato dai summenzionati articoli di stampa, dalla necessità di «salvare» alcuni scali del Nord, malgrado presentino delle criticità ben superiori all'aeroporto di Crotone. L'eventuale chiusura dell'aeroporto di Crotone, a cui si andrebbe inevitabilmente incontro qualora gli oneri di gestione venissero trasferiti alla regione Calabria, determinerebbe un'aggravarsi della situazione di scarso sviluppo e competitività dell'area già gravata da un'insufficiente accessibilità ai poli di interesse turistico e alle aree interne, dagli eccessivi tempi di viaggio e da un'inefficienza dei sistemi di trasporto, soprattutto in chiave di interscambio, che determinano una perdita di competitività delle imprese ed in generale dell'intera economia delle aree del Sud, anche in termini di attrattività turistica e commerciale. L'Unione europea individua nella riduzione delle disparità regionali la condizione per la crescita e lo sviluppo dell'Unione intera e il poter contare su un'efficiente sistema infrastrutturale e di trasporto nel Sud Italia, e nella Calabria in particolare, rappresenta una priorità strategica fondamentale. Secondo gli esponenti del Pd, inoltre, “non si può, inoltre, non tenere conto delle ricadute sociali che la chiusura dall'aeroporto di Crotone comporterebbe, in quanto unico punto di trasporto su un'area periferica che comprende però un ampio bacino di utenza proveniente dalla fascia jonica. I dati di traffico dell'aeroporto di Crotone sono positivi e lasciano intravedere una crescita rapida.
Il 2010 si è concluso con un +93 per cento sul 2009, il 2011 con un +25 per cento sul 2010 e, nei primi sei mesi del 2012 si registra un +17 per cento sullo stesso periodo del 2011 con una previsione di chiusura che si attesta sui 160 mila passeggeri e che lascia ben sperare di poter raggiungere quota 500 mila passeggeri nei prossimi 10 anni”. In considerazione di tutto questo, ed anche in seguito alla presa di posizione del sindaco di Crotone, Peppino Vallone, che ha informato il prefetto del pericolo che il territorio corre e della volontà degli amministratori di dimettersi in caso di chiusura dello scalo aeroportuale, così come hanno manifestato la loro preoccupazione gli imprenditori che hanno creduto nel progetto di rilancio dell'aeroporto Sant'Anna di Crotone, Meta, Oliverio e Laratta chiedono al Ministro “se intende assumere ogni iniziativa di competenza per includere l'aeroporto di Crotone nell'elenco degli aeroporti nazionali al fine di scongiurarne la chiusura dello stesso e il conseguente isolamento dell'intera area, già fortemente gravata da enormi deficit infrastrutturali sia viari sia ferroviari, evitando un costo sociale ed economico, in termini di mancato sviluppo, non più sopportabile”.