Cronaca
Adozioni, dal Congo segnali positivi. Letta: «La soluzione sarà rapida»
ROMA, 24 DICEMBRE 2013 - La sospensione delle adozioni internazionali messa in atto dal governo della Repubblica Democratica del Congo, dovrebbe presto sbloccarsi dando così il via libera alle 26 famiglie italiane che in questo modo potranno far rientro in patria con i 32 bambini adottati.
A confermare lo sviluppo al momento positivo della vicenda è una nota di Palazzo Chigi: «Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il primo ministro della Repubblica Democratica del Congo, Augustin Matata Ponyo Mapon, al quale ha manifestato la forte aspettativa di una rapida soluzione, nel rispetto delle normative, della questione delle adozioni, attualmente bloccate in Congo, da parte di numerose famiglie italiane».
Nello stesso comunicato viene evidenziato come dal premier congolese Matata siano giunte importanti rassicurazioni «circa la volontà della autorità di Kinshasa di procedere, con la massima considerazione e nello spirito di amicizia esistente tra i due Paesi, al riesame dei casi, in tempi rapidi e conformemente alle procedure vigenti».
D’altronde come si evince dalle statistiche fornite dalla Cai (Commissione Adozioni Internazionali) il Congo è l’ottavo paese di provenienza per le adozioni internazionali italiane. Tuttavia il blocco deciso e attuato dallo stato congolese è esteso a tutti gli stati a seguito di riscontrate irregolarità che, come ha ricordato lo stesso primo ministro Matata al premier Letta, necessitano di chiarimenti. Per tale ragione le adozioni sono state temporaneamente sospese e non vietate.[MORE]
Intanto, al fine di raggiungere una positivo risultato nel più breve tempo possibile, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha già inviato a Kinshasa una delegazione di alti funzionari del ministero degli Esteri e dell’Ufficio del ministro dell’Integrazione che si confronteranno con lo stesso Matata e con le autorità competenti. Naturalmente tale notizia ha trovato la soddisfazione e la felicità delle famiglie coinvolte e delle associazioni che le supportano.
(Immagine da ilmessaggero.it)
Giovanni Maria Elia