Cronaca

Lettera aperta alle suore di S.Elia

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta

Questa lettera aperta è indirizzata alle nostre care Suore Salesiane Oblate del Sacro Cuore di S.Elia di Catanzaro

Carissime Suore, tra un po’, quella che è stata la vostra e la nostra casa di S.Elia, chiuderà i battenti.
Cosi è stato deciso. Il Vostro tempo è scaduto, il vostro esodo preannunciato, vostro malgrado![MORE]Avete tentato di resistere, avete tentato di farcela a tutti i costi, ma poi una forza maggiore ha avuto il sopravvento!
Ci si chiede però se quella forza maggiore in fondo sia davvero un forza o se invece si tratti di una recondita debolezza.
Oggi sentiamo il bisogno di ringraziarvi per tutto, per tutta la vostra abnegazione, per la vostra opera missionaria e soprattutto vi ringraziamo per il vostro silenzio.
E’ stato ed è difficile comprendere questo vostro silenzio, ma noi forse non abbiamo la capacità e la maturità per comprenderne il senso.
Avete preferito tacere e di rivivere il mistero della croce per amore di una comunità e per amore soprattutto di Dio!
In tanti anni, quasi 50, ci avete formati, ci avete accompagnati verso la maturità di uomini e di donne, quegli stessi uomini e quelle stesse donne che non siamo stati capaci di impedire che tutto ciò accadesse, e di questo vogliamo chiedervi scusa, ma sappiamo che ci volete bene e ci amate!
Il vostro perdono arriva sempre, per tutti, figuriamoci per chi ha tentato di sostenervi!
Avete impedito di portare avanti una battaglia, avete preferito soccombere silenziosamente e a chi pensa che passivamente avete accettato di dovervene andare, noi diciamo che è una grande esempio di umiltà ed in linea con la volontà di Dio. La superbia, ci avete sempre spiegato che è un peccato grave. Vogliamo ricordarlo per non cadere mai nei tentacoli di questo grande peccato (“il superbo ostenta sicurezza e cultura e sminuisce i meriti altrui. La sua posizione psicologica è però più complessa: non sempre è realmente convinto di possedere tutte le qualità che lui stesso si attribuisce. Teme delusioni e insuccessi perché rivelerebbero la triste verità che egli stesso sospetta, quella di essere in realtà un mediocre, un normodotato, di rientrare nella media”).
Ci avete insegnato tantissime altre cose… tante cose, ma sono cosi tante che possiamo testimoniarle solo attraverso la fede ed il buon esempio. In tanti anni di catechismo, di preparazione al matrimonio, di preparazione alla comunione, alla cresima ci avete formati e preparati, ma ancor prima ci avete insegnato a scrivere ed a leggere!
Ci avete insegnato a pregare, oggi più che mai ci chiedete di pregare per chi non è linea con i dettami di Cristo… quanto risulta difficile!
Ma vi promettiamo che lo faremo, perché sappiamo che voi lo desiderate e soprattutto perché sappiamo che per gli ambiziosi, per i desiderosi di auto affermarsi e di autoimporsi, per gli ingordi il perdono tarda e fa fatica ad arrivare.
Lo sappiamo è difficile pregare anche per chi si presta e contribuisce affinché i progetti di uomini o donne velleitarie si realizzino.
Ci chiediamo oggi più che mai come si può conciliare il professare dell’agire bene con di fatto l’agire male?
Ma cercheremo di trovare una giustificazione per non rendere vani i vostri insegnamenti ed il vostro esempio, frutto di amore e di attaccamento ad un’intera comunità.
Facevate parte di noi, della nostra vita quotidiana, come le stagioni vi alternavate, ma tutte con il sorriso, con la voglia di fare.
Ora, anche se è estate, per noi è un inverno lungo, freddo ed ostile. Ma il tempo del Signore non è quello legato alle stagioni dell’anno, questo lo sappiamo. Sapranno esserci altre primavere, altre stagioni.
S.Elia ha perso un’istituzione, un riferimento preciso.
Fa male a noi sapere che ve ne andate ed a voi fa male sapere come ci lasciate…
A Dio chiediamo di proteggervi, di proteggerci e di avere pietà e compassione…(…)
Con voi va via una storia, la storia di S.Elia, generazioni intere di bambini hanno avuto modo di crescere, di formarsi, poi tutto è stato spazzato via, da un vento che continuerà a soffiare impetuoso, forte, sinistro.
Quel vento, questo vento, ha procurato, come una sorta di ciclone, danni ad un’intera comunità, ai nostri figli, ai nostri giovani, ai nostri anziani e i suoi danni restano come una macchia indelebile, visibile.
Sappiamo che siete insostituibili, del resto con chi vi dovremmo sostituire? Come si può sostituire chi per amore ha accettato di rivivere il mistero della crocifissione?
Vedremo tra pochi giorni, con il cuore gonfio di dolore, con la gola strozzata e con le gambe tremanti, l’ultima suora chiudersi dietro di sé una porta, una storia, tante storie, le vostre, le nostre, quelle dei nostri figli, dei nostri giovani.
Cristo, ancora una volta lo abbiamo rinnegato, sotto quella croce avrebbe voluto esserci anche chi con un bacio, adulando, ha fatto si che tutto avvenisse e Cristo morisse sulla croce.
Grazie ancora per tutto, ma soprattutto per il vostro esempio mirabile di accettazione, di preghiera, di silenzio. Sarebbe bastato a Cristo di dire chi fosse, ma non lo ha fatto per il bene della comunità, per i suoi figli a lui tanto cari… Lasciate una comunità svuotata, uno stabile vuoto, di cui non si conosce, peraltro,  il futuro, del quale si dice che è della provincia o forse è del comune, forse era una donazione, forse era stato costrutito su un terreno privato ed era destinato solo a questo ordine delle suore... forse su di esso gravano i cosiddetti usi civici...ma questo non tocca a noi saperlo, abbiamo perso voi, non certo per questi motivi, e questo ci fa davvero male...
Affidiamo a Monsignor Cognata le nostre preghiere. Al fondatore del vostro ordine religioso, uomo di Dio, esempio luminoso di Cristo, buon Pastore e testimone fedelissimo della Pasqua del Signore… insigne modello di vita per ogni anima cristiana, anche per quelle che tardano ad ottenere il perdono, chiediamo la sua intercessione!

Grazie davvero!