Salute
Addio brutti ricordi: sarà possibile cancellarli
ROMA, 22 SETTEMBRE 2011 – Se mi lasci ti cancello? La trama di un film potrà divenire realtà. Nel corso della VII conferenza “The future of science” tenuta a Venezia, dedicata quest’anno alla mente, sono stati presentati i dettagli di uno studio condotto finora sui topi. Un gruppo di neuro scienziati, guidato da Cristina Alberini, professoressa di Neuroscienze all’Università di New York, ha scoperto i meccanismi che possono bloccare i brutti ricordi o circostanze negative ma anche, d’altro lato, rinforzare la memoria a breve termine. [MORE]
I ricercatori hanno studiato la struttura che serve a mantenere un ricordo nel cervello e questa struttura può essere rinforzata o indebolita. Entrambi gli obiettivi, contrapposti, possono essere raggiunti agendo su alcuni ormoni come l’adrenalina o il cortisolo. La coordinatrice, Cristina Alberini, ha così spiegato il meccanismo: “perché una memoria diventi a lungo termine serve un certo livello emotivo, di stress ed eccitazione. Più è alto, maggiore sarà la quantità e i dettagli del ricordo. Se lo stress diventa troppo alto e supera una certa soglia, si crea un deficit e si interrompe il processo di apprendimento e il ricordo non si consolida”. Alcune memorie, soprattutto i ricordi negativi, sono legate al rilascio di ormoni. Ed è proprio su questi che si deve intervenire per ridurre una memoria negativa. La Alberini ha aggiunto: “è proprio quando il ricordo è labile che noi interveniamo con dei farmaci. Nel caso di ricordi negativi, blocchiamo i recettori del cortisolo, facendo così diminuire l’intensità del ricordo. Quando invece vogliamo rinforzarlo, aggiungiamo il fattore di crescita insuline grow factor 2 (IGF2), importante per lo sviluppo del cervello adulto. Si e' visto che dopo l'apprendimento, l'IGF2 aumenta. Quindi incrementandone la quantità e somministrandolo per via sistemica, cioè non direttamente nel cranio, abbiamo riscontrato un significativo aumento dell' intensità e persistenza del ricordo”.
Lo scenario futuro potrebbe essere quello di ospedali e studi neurochirurgici affollati di cuori infranti speranzosi di eliminare totalmente il ricordo di un proprio ex. Ma i campi di applicazione potrebbero essere molto più utili (ci auguriamo), tra cui ad esempio la cura delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. “È probabilmente la tecnica ipotizzata qualche anno fa dal film Se mi lasci ti cancello in cui si eliminava il ricordo di un amore finito. Sarà realtà - conclude la Alberini - anche se spero per scopi meno futili”.
Filomena Maria Fittipaldi