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NEW YORK, 22 LUGLIO 2015 - «E. L. Doctorow è stato tra i più grandi romanzieri d'America. I suoi libri mi hanno insegnato molto, e ci mancherà», con queste parole il presidente americano Barack Obama ha rivolto l’ultimo saluto sul proprio profilo Twitter allo scrittore statunitense considerato a ragione fra i più eminenti dell’ultimo secolo.[MORE]
Ad annunciarne la scomparsa, avvenuta in un ospedale di Manhattan, a seguito delle complicazioni polmonari legate al cancro che lo attanagliava, è l’edizione on line del New York Times, secondo quanto reso noto dal figlio dello stesso autore, Richard Doctorow.
Edgar Lawrence Doctorow aveva 84 anni. Instancabile sperimentatore, nella sua lunga carriera di oltre cinquant’anni (il suo primo libro risale al 1960, "Welcome to Hard Times"), in cui si alternano esperienze professionali variegate e generi narrativi differenti, dal western al fantasy, passando con naturalezza dall’editoria commerciale alla cattedra universitaria, dal grande schermo alla televisione, fino al teatro, il posto d’onore sarebbe toccato fin dagli esordi al romanzo storico. Alla ricostruzione del passato ha dedicato numerosi scritti, come i due capolavori “The book of Daniel” del 1971 e “Ragtime”, del 1975, a cui deve la notorietà.
Lo scorso anno ha ricevuto il premio della Libreria del Congresso per la narrativa americana, un prestigioso riconoscimento, l’ultimo di una lunga serie: si ricorda che nel 1986 Doctorow era stato insignito con il National Book Award per "World's Fair", e ancora, con il National Book Critics Circle Award, nel 1989 e nel 2005, rispettivamente per "Billy Bathgate" e "The March”.
Domenico Carelli
(Foto: nytimes.com)