Cronaca
Addio a Michele Ferrero: oggi le esequie nel Duomo di Alba
ALBA (CUNEO), 18 FEBBRAIO 2015 - "Non rattristiamoci per averlo perso, ma rallegriamoci per averlo avuto con noi": il commovente discorso di Giovanni Ferrero alle esequie del padre, Michele Ferrero, tocca tutti i presenti. Migliaia di persone si sono radunate davanti al Duomo di Alba (Cuneo) per rendere omaggio al papà della Nutella.
Lui, che era molto religioso e che ha offerto lavoro ad innumerevoli persone, "Non deve ora essere lasciato solo", continua Giovanni Ferrero, che aggiunge: "So che ci ascolta e che queste parole gli scaldano il cuore".
Chi lo ha conosciuto racconta di una persona "decisa, ma umile, che ha sempre fatto molta beneficenza in privato, mai sotto i riflettori". Gli operai Ferrero, provati dalla perdita, lo descrivono solo con parole buone. "Lui chiamava tutti 'collaboratori', anche gli operai", racconta un dipendente.
Alla domanda "Come mai l'azienda non ha mai dovuto fronteggiare alcuno sciopero"', risponde un altro dipendente:"Non potete immaginare quanto si venga trattati bene in Ferrero, dagli operai, agli impiegati, ai direttori". [MORE]
Un'addetta alle pulizie ci tiene a far sapere: "Noi in azienda non siamo 'donne delle pulizie', alla Ferrero ci chiamano 'le signore delle pulizie'...", sottolineando così il grande rispetto che Michele Ferrero aveva per tutti, e che ha trasmesso all'interno della sua azienda.
"Ha dato lavoro ai piemontesi, ha portato le nocciole di Alba nel mondo, l'economia del Piemonte è stata segnata in positivo da quello che ha costruito", racconta un cittadino. Una dipendente aggiunge: "Le nocciole sono sempre state acquistate dai produttori di Alba, era molto legato a questa zona. Solo quando è cominciata la crisi è stato necessario acquistarle dall'estero, perché i costi erano diventati insostenibili. Ma Michele Ferrero, fino a quando gli è stato possibile, ha sostenuto la cittadina di Alba".
Smentite le voci di una possibile cessione, i dipendenti si sentono sicuri nelle mani di Giovanni Ferrero. Alcuni si sbilanciano: "Ci fidiamo di Giovanni, la nostra unica preoccupazione è che sarà da solo al comando e per lui, anche se è una persona preparata e sensibile, sarà senz'altro difficile lavorare senza poter contare sul padre e sul fratello Pietro". Chi è credente fa sapere: "Noi ora preghiamo per Michele, per Pietro e per Giovanni, affinché abbia la forza di guidarci".
Una fonte vicina alla famiglia Ferrero commenta: "Michele se n'è andato in serenità, assistito fino all'ultimo dalla moglie e dal figlio Giovanni".
Giovanni Ferrero, sul quale ora ricadono tante aspettative, sottolinea: "Lui pensava che la fabbrica fosse per l'uomo e non il contrario". L' essere umano e la dignità prima di tutto, per l'imprenditore.
Fuori dal Duomo una dipendente racconta: "Ho avuto l'onore di conoscerlo e dovete sapere che ogni volta che poteva, spendeva parole con chiunque, anche con gli addetti alle pulizie e gli operai! Li trattava al suo pari, li metteva a loro agio".
Per il gruppo Ferrero si tratta di una perdita incolmabile: "Ieri, al lavoro, il dolore era palpabile. Lo smarrimento non ha preso il sopravvento solo perché abbiamo grande fiducia in Giovanni e la signora Maria Franca [moglie di Michele Ferrero, ndr]", afferma un altro dipendente della multinazionale.
Alle esequie erano presenti il premier Matteo Renzi, il sindaco di Torino Piero Fassino e molte personalità di spicco piemontesi, ma per l'ultimo addio in primo piano, oltre alla famiglia, vi sono i dipendenti e gli operai: è un funerale molto sentito dalla gente comune e da chi ha avuto "l'onore" (così dicono i lavoratori Ferrero) di lavorare per lui.
(foto www.italiamagazineonline.it)
A.M.