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ROMA, 3 OTTOBRE 2011 – Un’altra importante testimone degli orrori della Shoah ci ha lasciato. È Ida Marcheria, sopravvissuta al lager di Birkenau e deceduta questa mattina all’età di 82 anni.[MORE]
Ebrea di famiglia originaria dell'isola di Corfù, era nata a Trieste il 13 agosto del 1929. Nel novembre del 1943, all’età di 14 anni, fu catturata dai tedeschi e deportata ad Auschwitz, da dove fu liberata dai sovietici nel 1945. Trasferitasi dopo la guerra a Roma, era diventata una testimone della Shoah e della terribile esperienza nel campo di sterminio. Più volte invitata a ricordare per il Giorno della Memoria, aveva a Roma una famosa cioccolateria in via Santa Maia Goretti, nel quartiere Africano.
Domani alle 10 il feretro in piazza al Ghetto poi alle 11 la sepoltura al Verano. «A Ida è stata rubata la vita, all'età di 14 anni è stata trasportata in vagoni bestiame verso Birkenau, dove con i suoi occhi ha visto il male assoluto», ricorda il sindaco di Roma, Gianni Almanno, che il prossimo 23 ottobre sarà ad Auschwitz-Birkenau con le scolaresche,«impegnati sul tema della memoria, affinché il ricordo di quei anni bui per l'intera umanità sia un patrimonio collettivo e condiviso, un esercizio spirituale ed educativo da trasmettere alle nuove generazioni. Questo viaggio Roma Capitale vuole dedicarlo a una grande donna, Ida Marcheria e a un grande uomo Romeo Salmonì. Alla famiglia di Ida voglio inviare un caloroso e affettuoso abbraccio a nome di tutta l'amministrazione capitolina».
Cordoglio anche dal presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. «Con la scomparsa di Ida Marcheria perdiamo una grande testimone della storia. È sempre difficile comprendere l'esperienza umana vissuta in quel contesto storico, ma la sua forza ci ha permesso di conoscere la tragedia più grande che l'umanità abbia vissuto. I suoi racconti dolorosi e sempre lucidi hanno consentito di trasmettere la memoria della Shoah a moltissimi giovani per capire che quanto è avvenuto è stato frutto dell'uomo e non di marziani o mostri - ha concluso Zingaretti - Ai suoi familiari va la vicinanza mia e dell'amministrazione provinciale. Continueremo a ricordare Ida Marcheria perché avvertiamo l'importanza di non spegnere la memoria e perché è il modo migliore per rendere onore a lei e a tutti gli ex deportati che non finiremo mai di ringraziare abbastanza».
«Eravamo in un mondo di pazzi, di ladri e di assassini. Non li perdonerò mai – aveva raccontato Ida – . Sì, io li odio ancora. Lì dentro ho conosciuto il male più assoluto, erano tutti senza alcuna pietà, e non ci sono altre discussioni». Parlando di sua madre disse: «la prima sera che siamo arrivati era già diventata fumo. Beati quelli che sono morti e non devono ricordare».
Dai Campi di sterminio nazisti tornò un deportato su dieci. Come Ida, tanti i testimoni che sono rimasti in vita e portano avanti il ricordo di quella tremenda parte della storia, orribile, ma che non deve essere dimenticata. Le nuove generazioni devono sapere, perché questo non accada più. Perché gli esseri umani non diventino bestie o esseri succubi dell’odio accecante. Ogni anno queste persone non smettono di raccontare quello che è stato fatto loro, vanno nelle scuole, portano i ragazzi a visitare i campi di concentramento e di stermino. Sembrano persone semplici, tranquille, ma dentro portano un grande dolore. Una di loro oggi se n’è andata ma il suo ricordo sarà con noi per sempre.
Video: Ida Marcheria in una puntata di “Tg1 Storia” del 25 gennaio 2010
Marika Di Cristina