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Addio a Horst Faas: fotografò gli orrori della guerra del Vietnam

FIRENZE, 12 MAGGIO 2012- Si è spento all’età di 79 anni Horst Faas, celebre fotografo di guerra. I suoi scatti hanno immortalato importanti eventi storici. Il foto-reporter di origini tedesche fece conoscere al mondo gli orrori della guerra del Vietnam. Le immagini dei I cadaveri nelle risaie, degli elisbarchi e dei bombardamenti  al napalm sconvolsero il mondo, presentando la dura e orrenda realtà della guerra.

Un fotografo in prima linea che per la sua audacia ebbe non pochi problemi con l’Associated Press in cui lavorava. Macchine fotografiche al collo ed elmetto da combattimento nella giungla vietnamita, a caccia di fotografie. Durante la guerra nell’ex colonia francese rimase gravemente ferito alle gambe dalle schegge di un razzo. Dopo sei mesi su una sedie a rotelle ritornò più battagliero di prima. Spesso lo accompagnava nella boscaglia vietnamita, il famoso giornalista Peter Arnett. Una foto storica è sicuramente «Napalm girl», raffigurante una bambina vietnamita, che corre nuda e disperata con le braccia aperte fuggendo da un bombardamento americano. Negli Usa si tentò di censurare la foto tirando in ballo la scusa ufficiale delle nudità della ragazzina. Tuttavia la volontà era quella di impedire all’opinione pubblica l’orrore di una guerra sempre più impopolare.[MORE]

La seconda foto passata alla storia è l'esecuzione di un Vietcong durante la sanguinosa offensiva del Tet su Saigon, che nel 1968 sorprese le truppe americane. Il comandante della polizia del Vietnam del sud, tenente colonnello Nguyen Ngoc Loan, puntò una pistola alla tempia di un prigioniero, davanti a un fotografo di Ap, ed esplose un colpo facendogli saltare le cervella. Il fotografo della barbara esecuzione era Eddie Adams, un ex marine, che faceva parte della «banda di Horst», un efficiente manipolo da prima linea che il fotografo tedesco dell'Associated Press a Saigon aveva creato sul campo.

Ma nella vita professionale di Faas non c’è stato soltanto il Vietnam. I soldati bambini in Congo, l'Algeria e la stretta di mano fra il presidente americano Richard Nixon e quello egiziano Sadat rappresentano altre tappe della sua carriera. Il tedesco fu anche l'autore della tristemente nota immagine del palestinese incappucciato che nel villaggio olimpico di Monaco, nel 1972, era apparso su un balcone dopo aver preso in ostaggio gli atleti israeliani con un commando terroristico di Settembre nero.

L’inferno del Vietnam gli valse il Premio Pulitzer nel 1965 come miglior foto-giornalista, bissato nel 1972 con i suoi reportage fotografici sui massacri in Bangladesh nel corso della guerra di Liberazione bengalese.

Davide Scaglione