Politica
Ad Imperia l'Assessore regionale all'urbanistica Cascino ha illustrato la nuova normativa regionale
IMPERIA, 22 MARZO 2013- La Regione Liguria ultimamente ha rivisto profondamente la propria normativa urbanistica, cercando di modernizzarla e renderla di più agevole applicazione da un lato e di promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio dall’altro al fine di preservare l’habitat naturale in una Regione geologicamente ormai compromessa, e comunque molto fragile, ma anche senza penalizzare troppo la popolazione che ci vive e che, soprattutto nelle zone rurali, rappresenta il primo presidio di salvaguardia dalle calamità naturali. Buona parte del merito di questa modernizzazione va, comunque, ascritto all’Assessore regionale all’Urbanistica Gabriele Cascino, originario dell’estremo Ponente ligure ed appartenente all’Italia dei Valori.
Ieri mattina, nella sala dei Comuni della Provincia di Imperia, ha illustrato le novità agli amministratori locali dell’Imperiese. “ Un unico piano territoriale generale regionale al posto dei sei attuali dedicati ognuno ad uno specifico aspetto della pianificazione, ha esordito l’Assessore, semplificherà di molto le cose”. Sicuramente a giovarne saranno amministratori locali, costruttori e committenti. Il Piano Territoriale generale della Regione Liguria sarà infatti onnicomprensivo e spariranno quindi i singoli piani regolatori regionali monotematici come quello della costa o quello paesistico. Un ritorno agli albori, allora correvano gli anni ottanta del novecento e la poltrona di Cascino era occupata da quel pioniere dell’urbanistica regionale che rispondeva al nome del democristiano Ugo Signorini, quindi quando non c’era troppa sovrapposizione, ed alle volte anche antitetica per giunta, di piani regionali.
Pure l’approvazione della pianificazione generale a livello comunale o comprensoriale verrà semplificata: “ l’elaborazione dei Puc si ridurrà ad un’unica fase e non ci sarà più la suddivisione tra progetto preliminare e definitivo. Il confronto con la Regione sarà definito in sede di Conferenza dei Servizi” ha spiegato Cascino. Il piano territoriale regionale, poi, prevede uno sviluppo sostenibile del territorio. Non più speculazioni enormi, destinate rimanere od incompiute o vere e proprie cattedrali nel deserto, ma opere più utili e finalizzate ad un recupero positivo del degrado territoriale, quali la possibilità di realizzare strade vicinali, ricoveri per i mezzi, piccole falegnamerie o centraline a biomassa nelle zone boschive. Da non sottovalutare, in una zona particolarmente votata alla floricoltura come è l’estremo Ponente ligure od alla orticoltura come è la Piana d’Albenga, la possibilità concessa ai proprietari dei terreni di vedere premiati, con l’assegnazione di indici edificatori in altre parti del territorio comunale di competenza, i propri sforzi legati alla demolizione delle serre dismesse che, ormai, non più destinate alla loro naturale funzione produttiva, rappresentano delle vere e proprie brutture antiestetiche. [MORE]
SERGIO BAGNOLI
(notizia segnalata da Sergio Bagnoli)