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About Farhadi: il regista iraniano torna alla Berlinale e vince

Cade proprio a Berlino l’ultimo muro che separava il cinema europeo da quello iraniano. Ad impugnare il piccone è la giuria della 61esima edizione del Festival presieduta da Isabella Rossellini, che ha premiato ieri con l’Orso d’Oro Asghar Fahradi per il film “Nader And Simin, A Separation”. Sulla mensola del regista iraniano, il premio farà il paio con il riconoscimento di due anni orsono, l’Orso d’Argento per “About Elly”. Il trionfo dell’iranian team è suggellato dall’Orso d’Argento per le interpretazioni femminili (Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Leila Hatami) e per quelle maschili (Peyman Moadi, Ali Asghar Shahbazi, Babak Karimi). Ed un paio di menzioni speciali, tanto per non farsi mancare nulla.[MORE]

Il film di Farhadi era stato presentato il sesto giorno, riscuotendo l’intensa ovazione della platea e dando immediato avvio ai rumours che da subito l’avevano preconizzato quale possibile vincitore. Le ragioni di tanto apprezzamento risiedono nella buonissima prova attoriale di un cast che ha saputo con assoluta naturalezza riprodurre una situazione comune, profilata con asciutto realismo sulla base di un soggetto di ficcante semplicità attentamente immerso nel contesto culturale iraniano. La storia vede protagonisti Nader e sua moglie Simin, coppia prossima al divorzio. I due ottengono un permesso di espatrio per loro e per la figlia undicenne, ma Nader rinuncia alla partenza per prendersi cura del padre malato di Alzheimer. Alle prese col lavoro, l’uomo – col quale resta la figlioletta – assume quale badante una donna che ha una figlia di 5 anni ed è di nuovo incinta. La donna comincia a lavorare, a rigorosa insaputa del marito…

Un Farhadi visibilmente commosso ha inteso dedicare il premio al regista iraniano Jafar Panahi, per il quale campeggiava tristemente vuota la sedia riservatagli dal Direttore al Festival. Panahi è stato infatti impossibilitato a prender parte alla Berlinale poiché condannato dal regime iraniano. «Penso spesso a lui – ha dichiarato Farhadi -, mi auguro che tutto si risolva e che l’anno prossimo possa essere qui con noi». Mentre il Paese si lacera tra le contraddizioni di un regime sospeso tra progresso e tradizione, il cinema dell’Iran conferma il suo buon momento, forte di uno sguardo penetrante e spesso severo. Fatti loro? Non esattamente. Se un vecchio film recitava “La Cina è vicina”, verrebbe da dire che l’Iran non è poi così lontano. Ed infatti Fahradi rincara la dose: «Attraverso la storia di questo matrimonio in crisi descrivo le difficoltà, non solo iraniane, ma di tutto il mondo contemporaneo, di ridefinire i limiti dell’etica e di far convivere il rispetto per il passato con le spinte verso la modernità».

L’Orso d’Argento per la miglior regia è stato invece conferito al tedesco Ulrich Koehler per “Sleeping Sickness”, un film dai profondi risvolti sociali e psicologi sulla vicenda di un medico volontario in Camerun che si barcamena tra i problemi familiari ed il fascino ancestrale della terra. Il Premio della Giuria è andato al turco Béla Tarr per “The Turin Horse”.

Di seguito la ricapitolazione completa dei vincitori.

Orso d’Oro per il miglior film: Nader And Simin, A Separation (Jodaeiye Nader az Simin) di Asghar Farhadi
Gran Premio della giuria: The Turin Horse (A torinói ló) di Béla Tarr
Orso d’Argento per la miglior regia: Ulrich Köhler per Sleeping Sickness (Schlafkrankheit)
Orso d’Argento per il miglior attore: cast maschile di Nader And Simin, A Separation di Asghar Farhadi
Orso d’Argento per la miglior attrice: cast femminile di Nader And Simin, A Separation di Asghar Farhadi
Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura: Joshua Marston e Andamion Murataj per The Forgiveness Of Blood di Joshua Marston
Orso d’Argento per il miglior contributo artistico: Ex-aequo a Wojciech Staron (fotografia) e Barbara Enriquez (scenografia) per The Prize (El premio) di Paula Markovitch
Premio Alfred Bauer: If Not Us, Who (Wer wenn nicht wir) di Andres Veiel
Premio per l’opera prima: On the Ice di Andrew Okpeaha MacLean
Orso d’oro per il miglior cortometraggio: Night Fishing (PARANMANJANG) di PARKing CHANce (PARK Chan-wook, PARK Chan-kyong)
 

ANTONIO MAIORINO