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ROMA, 20 FEBBRAIO 2014 – La Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge sul finanziamento dei partiti: con 312 voti a favore, 141 no e 5 astenuti, il testo uscito dall'esame del Senato diventa legge. Favorevoli Pd, Fi, Ncd, Scelta civica e Per l'Italia; contrari Lega, Sel e M5s; astensione da Fratelli d'Italia.
Viene dunque abolito il finanziamento pubblico diretto e indiretto ai partiti e sostituito con agevolazioni fiscali per la contribuzione volontaria dei cittadini attraverso detrazioni per le erogazioni liberali e destinazione volontaria del 2 per mille Irpef.
Secondo il legislatore, l’accesso dei partiti alle nuove uniche forme di contribuzione è subordinato al rispetto di requisiti di trasparenza e democraticità indicati dal provvedimento stesso, che introduce altresì la necessità per i partiti di dotarsi di statuti. Nel prossimo triennio, i fondi ai partiti saranno aboliti progressivamente del 25%, 50% e 75%; in ogni caso, le prossime elezioni europee e regionali non daranno accesso ai fondi pubblici.[MORE]
«L'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti sembrava un tema impossibile, oggi è legge. È la migliore dimostrazione che la volontà politica del Pd è in grado di cambiare il Paese», ha commentato il senatore Andrea Marcucci.
Protestano invece in Aula i deputati del M5S che hanno esibito cartelli con slogan come «Mollate il malloppo» e «Bugia numero uno, Renzi-Pinocchio», fatti poi rimuovere con l’intervento dei commessi incaricati dalla presidente Laura Boldrini.
(Foto: huffingtonpost.it)
Domenico Carelli