Chiesa e Società
A Sulla via di Damasco Gregoire Ahongbonon, il "basaglia dell'Africa"
A Sulla via di Damasco Gregoire Ahongbonon, il “basaglia dell’Africa”
ROMA – Ci sono uomini semplici e dal cuore bello che non voltano le spalle alle sofferenze del fratello che incontra ma ci sono posti dove la malattia di mente è vista come legame con il demonio e quindi le persone si abbandonano in balia di atroci sofferenze.[MORE]
Lo chiamano il Basaglia dell’Africa perché ha dedicato la sua vita ai malati di mente. Sulla Via di Damasco dedicherà l’intera puntata di sabato 25 Agosto, in onda alle ore 8.35, su Rai Due, ad un gommista del Benin di nome Gregoire Ahongbonon e alla sua storia di impegno a fianco di chi viene rifiutato per il solo motivo di essere malato.
Il programma di Mons. Giovanni D’Ercole e Vito Sidoti si soffermerà sulla storia di un uomo semplice che non ha girato lo sguardo davanti a quel mondo crudele e spietato del disagio mentale, in quel pezzo di Africa, tra Benin, Costa D’Avorio e Togo, dove uomini e donne con disturbi sono sottoposti a vere e proprie torture e lasciati senza assistenza medica dietro l’insensata credenza che il dolore fisico favorisca l’uscita dei demoni. Una testimonianza quella di Gregoire che parla di rinascita, sospinta dalla fede e, tenuto conto dell’ambito in cui si attua, quasi eroica. In chiusura la descrizione del suo modello di assistenza terapeutica praticato nei numerosi centri diffusi in tutta l’Africa dell’Ovest. Una storia che ha dell’incredibile raccontata da un “folle” del Vangelo, scaturita da un incontro casuale con un ultimo fra gli ultimi e da un viaggio in Terra Santa. Da lì l’incontro con la fede e la svolta della sua vita con la più grande rivoluzione della dignità.
Come Gregoire ci sono tante persone in giro per il mondo che si donano e si dedicano per la sofferenza ma ce ne sono tantissimi che vedono nella malattia fisica, mentale, nella disabilità un ostacolo da eliminare come se fossimo di fronte ad una non vita. Non possiamo accettare questi pensieri contro la vita. Vi invito a seguire questa puntata perché ognuno possa riflettere e perché no, dal suo piccolo incominciare a promuovere la vita, sempre e comunque.