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Nelle scuole lombarde da qualche giorno sta circolando una circolare del comando militare lombardo che informa i professori dell’istituzione di un nuovo corso rivolto agli studenti delle scuole superiori “Allenati per la vita”. Di cosa si tratta è presto detto: un percorso formativo teorico e pratico che sarà un vero e proprio corso di sopravvivenza, ideato dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con quello della Difesa. Gli studenti avranno la possibilità di accompagnare all’italiano, la matematica e il latino, oltre ad esercizi ginnici, anche corsi di salvataggio, nuoto, primo soccorso, e orientamento. [MORE]
Ma non finisce qui: l’idea è quella di insegnare loro anche a tirare con l’arco e perfino a sparare! Praticamente dei soldati! E per completare il tutto, a fine anno sarà organizzata una vera gara( o forse guerra?) tra le pattuglie degli studenti.
Naturalmente le polemiche non hanno tardato a venire e dal canto loro i rispettivi ministri MariaStella Gelmini e Ignazio La Russa hanno motivato così l’ideazione del progetto : “La pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al bullismo grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”, e aggiungono che sarà un modo per avvicinare i giovani al mondo delle forze armate e della protezione civile. Ma i professori, e non solo loro, non sembrano molto contenti.