A Sassari la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico miete consensi ovunque
Sport Sardegna

A Sassari la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico miete consensi ovunque

sabato 7 ottobre, 2017

CAGLIARI, 7 OTTOBRE 2017 - Un irrefrenabile e contagioso brusio amalgamato di solidarietà ed equità. Gli sport paralimpici attraggono, appassionano, aumentano la percezione di quanto sia complicato fare le cose normalmente più semplici, ma i risultati che ne conseguono sono eccellenti. Chiedetelo agli alunni dei 35 plessi scolastici che gradualmente hanno riempito la Piazza d’Italia a Sassari, compiendo uno straordinario miscuglio di figure animate, grazie anche alle magliette celebrative che indaffaratissime hostess dell’organizzazione hanno distribuito al loro arrivo.
Ventiquattro aree sportive divise tra Federazioni Sportive, Discipline ed Enti di Promozione erano in assetto completo ed impeccabile, facilmente riconoscibili dai banchetti personalizzati. Pronti con il loro staff di volontari e tecnici ad insegnare i trucchi per compiere gesti atletici mirabolanti, come quelli che ormai si vedono più spesso in tivvù quando i paralimpici danno mostra delle loro incredibili peripezie atletiche.
La bolgia festosa, per la prima volta nella storia, ha coinvolto la città turritana lasciando increduli i tanti ospiti di riguardo che hanno gremito il gazebo dei VIP, prontamente intervistati dal giornalista – anchorman Ico Ribichesu.
Da notare come in una zona nevralgica del centro storico, per di più a traffico limitato, 24 torpedoni si siano incuneati senza creare particolari problemi alla viabilità in una zona tra l’altro priva di parcheggi. Anche questa è una nota di merito per lo staff organizzativo messo in piedi dal presidente regionale del CIP Paolo Poddighe che, come promesso, ha parlato in diretta dall’Argentina dove sta seguendo un’importante rassegna internazionale di Tiro con L’Arco: “Mi dispiace non essere stato nella mia città a vivere questa bellissima festa di sport – ha rimarcato il presidente sassarese - a contatto con tante vivaci scolaresche entusiaste. Il colpo d’occhio è stato emozionante; sono sicuro che con l’intensificarsi dei nostri sforzi, i messaggi del CIP riusciranno a raggiungere mete fino a qualche anno fa impensabili. Ringrazio le autorità che con la loro presenza hanno dato un tocco ancor più regale alla manifestazione. Rivolgo i miei sinceri complimenti a Sandrino Porru che mi ha sostituito egregiamente, alla Giunta, alla Segreteria e a tutti i collaboratori che hanno faticato tanto in questi giorni, il loro lavoro non è stato vano. Nel proseguo della nostra programmazione credo che non mancheranno tante altre belle soddisfazioni”.
Importanti sono stati i partner che hanno voluto dare un importante supporto alla Giornata: Comune di Sassari, Regione Sardegna e Miur. In tutte le sei città coinvolte (anche Foggia, Palermo, Ostia, Milano, Bologna), hanno contribuito pure Inail, GruppoMedioBanca, Toyota, Fondazione Terzo Pilastro, Eni.

IL CIP SARDO CRESCE: MERITO DEL RITROVATO DIALOGO CON LE FEDERAZIONI

Il marchio CIP Sardegna si consolida grazie all’interazione continua con i delegati regionali. Non si spiega altrimenti l’affluenza massiccia fatta registrare in Piazza d’Italia. Ecco di seguito le sigle presenti:
FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale), FIPIC (Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina), FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi), FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico), FIS (Federazione Italiana Scherma), FITARCO (Federazione Italiana di Tiro con l'Arco), FITeT (Federazione Italiana Tennistavolo), FITAV (Federazione Italiana Tiro a Volo), FIT (Federazione Italiana Tennis), FICr (Federazione Italiana Cronometristi), FIV (Federazione Italiana Vela), FCI (Federazione Ciclistica Italiana), FISE (Federazione Italiana Sport Equestri), FIB (Federazione Italiana Bocce), FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo), FIPE (Federazione Italiana Pesistica), FIBA (Federazione Italiana Badminton), UITS (Unione Italiana Tiro a Segno). Tre le discipline: FIDS (Federazione Italiana Danza Sportiva), FISW (Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard), FIBS (Federazione Italiana Baseball Softball). Due gli Enti Promozionali: UISP, CSI.

Sandrino Porru (vice presidente vicario nazionale CIP): “Giornata stupenda con la Piazza d’Italia che offre scorci pittoreschi in una città che mai prima d’ora era stata scelta per manifestazioni di questo tipo. In realtà qui facciamo fatica a far attecchire lo sport paralimpico, ma vedendo in che maniera ha riposto la comunità locale, penso che ci siano i requisiti per promuovere in futuro delle attività rivolte ai tanti ragazzi con disabilità che vivono in loco. Il messaggio paralimpico è stato vissuto appieno con una location straripante di giovani dove la disabilità si è mescolata con quella che è la normalità della vita. L’essenza del movimento Paralimpico viene idealizzata con lo spirito mente e corpo; in realtà va ad esaltare quelle che sono le potenzialità della persona che non è giusto abortirle, ma è più corretto, perché e rappresentano un valore grande, metterle a disposizione di una collettività. Credo che Sassari possa vantarsi di aver fatto un qualcosa di grande e di aver dato un indice di civiltà e di cultura importante. In Sardegna abbiamo dato una ulteriore dimostrazione di quanto siamo capaci di collaborare alla grande su tutto ciò che riguarda l’ambito della solidarietà. C’è qui da noi un indice di associazionismo volontario nettamente più alto rispetto a tutte le regioni d’Italia. Ciò significa che abbiamo avuto una sensibilità particolare. E poi nel mondo paralimpico abbiamo dato dimostrazione non solo di aver fatto un’ottima attività di promozione, ma anche di avere degli ottimi talenti che sono capaci di poter emergere a livello nazionale e internazionale. In Sardegna siamo riusciti a creare anche una grande sinergia tra le federazioni olimpiche e paralimpiche; è importante incarnare il nostro movimento in maniera veramente capillare: É grazie a questo spirito che lo Stato Italiano ha riconosciuto il CIP come ente pubblico; identificare l’attività sportiva verso le persone con disabilità ha un valore importante e determinante per il Paese”.

Simone Carrucciu (vice presidente vicario CIP Sardegna): “Senza il contributo delle Federazioni questa manifestazione non avrebbe avuto senso, quindi le ringrazio tutte col cuore. Ma la vera linfa della mattinata è scaturita da migliaia di studenti che grazie alla buona volontà delle scuole di appartenenza hanno impresso alla manifestazione un timbro eccezionale per entusiasmo e divertimento espresso. Anche il Cip Sardegna ha dato prova di grande efficienza con una segreteria sempre pronta a fornire informazioni senza dimenticare il contributo prezioso del nostro referente regionale per l’impiantistica Stefano Cau; con il suo bagaglio professionale ingegneristico ha costantemente tolto le castagne dal fuoco. Ovviamente con l’autorevole presenza del vice presidente nazionale CIP Sandrino Porru siamo stati tutti molto più sereni nel portare avanti ciascuno il proprio compito. La squadra ha dato un’ulteriore prova di grande efficienza e coesione, spero che in futuro possa rimanere tale, con lo stesso sorriso di oggi. Grazie a tutto lo staff!”.

Sul complicato allestimento della location parola al responsabile. “Siamo decisamente soddisfatti e contenti – rimarca il Referente regionale all’Impiantistica Sportiva CIP Sardegna Stefano Cau - la risposta c’è stata, i ragazzi si sono divertiti, perfettamente integrati in tutte le attività. Io mi sono occupato dell’organizzazione autorizzativa, logistica e poi di tutto ciò che concerneva la sicurezza e l’utilizzo dell’energia elettrica. Cose necessarie affinché tutto funzionasse perfettamente. A posteriori posso ammettere che il risultato ottenuto sia stato ottimo, addirittura oltre le aspettative considerando che in piazza sono arrivate più di duemila persone che si divertivano e giocavano. Ma la cosa che mi ha fatto maggiormente piacere è stato vedere la perfetta sinergia tra gli scolari che magari in precedenza snobbavano o prendevano in giro i loro compagni. Forse è un segno, si sta capendo come ci si deve comportare con le persone che hanno difficoltà”.

Monica Vargiu (delegata regionale Federazione Italiana Sci Nautico e Wakeboard): “Con il passare delle ore mi sentivo sempre più carica di energia. Ho visto con piacere che tutte le Federazioni, occupandosi amorevolmente dei ragazzi con disabilità, hanno compiuto un lavoro fantastico. Noi ci siamo organizzati portando tavole e una moto d’acqua attrezzata per i disabili, in modo tale che comunque la potessero provare. Abbiamo mostrato come funziona la partenza con in più alcune prove a terra. Gli studenti sono molto curiosi, l’approccio è molto positivo. La nostra attività è in crescita, abbiamo intenzione di ampliare un po’ di settori e creare maggiormente movimento in più zone della Sardegna. Penso che la prima cosa fondamentale da fare sia l’organizzazione di corsi dove verranno coinvolti più comuni e soprattutto le scuole. Il CIP in Sardegna sta creando delle opportunità molto interessanti, è decisamente molto avanti e chi lo gestisce sta capendo quali sono le esigenze del nostro territorio. Con eventi di questo tipo riesce a coinvolgere tantissime persone e le stesse federazioni che ormai sono predisposte al Paralimpismo”.

Roberto Tola (delegato regionale Federazione Italiana Pesistica): “Le giornate che condividiamo con il settore paralimpico sono sempre bellissime, è innegabile. Vediamo tanti ragazzi che si avvicinano a curiosare il nostro e tutti gli altri sport; questo non può che far piacere. I bambini inizialmente si accostano al nostro stand con molta paura, poi incoraggiati dagli istruttori, provano gli attrezzi. Di seguito si incuriosiscono anche le bambine e pure loro fanno altrettanto. Essendo la nostra una federazione olimpica, dal 2010 ci siamo aperti al mondo paralimpico, scoprendo un mondo veramente fantastico. La spinta a livello nazionale e federale è quella di continuare a collaborare con le società paralimpiche del territorio”.

TESTIMONIAL CHE GIOCANO UN RUOLO IMPORTANTE NELLA DIFFUSIONE DEL PARALIMPISMO

In appuntamenti dove lo sport sale stupendamente in cattedra, non devono assolutamente mancare gli interpreti che rendono affascinante il mondo paralimpico. Tre i testimonial di grido che sono stati circondati da bambini con le braccia in gloria e la parlantina incessante: il lanciatore Oney Tapia, lo specialista di Paratriathlon Giovanni Achenza e l’arciere Alberto Simonelli. Ma la Sardegna è terra di campioncini che si fanno valere in Penisola e all’estero. Tanta la felicità di esserci mostrata dal velista di Dorgali Gian Bachisio Pira, dal velocista di Villanovafranca Mattia Cardia, dalla sua compagna di scuderia (Sa.Spo Onlus), la nuotatrice selargina Francesca Secci. La nota società cagliaritana era rappresentata anche da altri due campioncini FISDIR di atletica: Simone Nieddu e Sara Spano.

Giovanni Achenza: “Come l’anno scorso a Cagliari, anche qui ho notato una grande partecipazione delle scuole. Un modo encomiabile per divulgare le discipline paralimpiche; e poi sono tanto contento di essere qui, molto vicino alla mia Oschiri. In tanti mi hanno fatto domande sulla disciplina che faccio; quando pronuncio la parola Paratriathlon la stragrande maggioranza non sa che cosa sia. Spiego loro che si comincia con il nuoto, poi si passa alla bicicletta e infine alla carrozzina olimpica per la corsa. Si meravigliano che siano tre sport da praticare uno dopo l’altro”.
“Assieme al mio staff tecnico si è lavorato tanto per preparare gli eventi che hanno contraddistinto il mio percorso sportivo nel 2017. Abbiamo cominciato ad Yokohama con un bel secondo posto, seguito poi dal terzo posto a Kitzbuhel nel campionato Europeo. Sono invece stato sfortunato ai Mondiali di Rotterdam durante i quali, a 3 chilometri dalla partenza ho forato la ruota posteriore dell’handbike e ho dovuto proseguire nei restanti 17 con la ruota sgonfia, perdendo posizioni su posizioni. Diversamente avevo tutte le carte in regola per giocarmi la prima e la seconda posizione. Questo rappresentava l’appuntamento clou dell’annata e non averlo centrato come avrei voluto mi rode parecchio. Di sicuro lavorerò di più per il prossimo anno in vista dei mondiali in Australia e spero di far bene in quella circostanza.
Per l’anno prossimo vorremmo divulgare in maniera più consistente la disciplina del Paratriathlon, per sensibilizzare maggiormente gli indecisi, in modo che provando si rendano conto delle proprie potenzialità. E chissà, scoprire qualche nuovo talento in Sardegna non sarebbe male”.

Oney Tapia: “Sono stato circondato da persone meravigliose, con tanti bambini che hanno provato gli sport Paralimpici. Non posso che essere contento di questa iniziativa a Sassari, a testimonianza di come il movimento CIP sta sempre più prendendo forma. Gli studenti si documentano di tutte le nostre grandi realtà, vivono il nostro mondo e si rendono conto che noi atleti paralimpici non abbiamo limiti. Abbiamo la forza, l’amore e il coraggio di affrontare la vita con entusiasmo. Penso che dopo questa esperienza i ragazzi intervenuti qui a Sassari avranno una visione diversa della loro vita rapportata al mondo paralimpico. I bambini sono imprevedibili, fanno un sacco di domande e bisogna rispondere in maniera chiara e tranquilla, facendo dei discorsi semplici in modo che capiscano al volo. Sono assai intelligenti e con i messaggi che ricevono la loro reazione è stata bella. Dopo un lungo infortunio ho ripreso a gareggiare proprio in Sardegna per gli Italiani Societari, e come prossimo obbiettivo ho gli Europei di Atletica”.

Rolly Simonelli: “Peccato che la mia permanenza si limiti a soli due giorni, mi farebbe piacere restare molto più tempo a Sassari. Vedere questo flusso di gente provoca sensazioni molto belle ed è un input per il nostro movimento paralimpico. La gente ti riconosce, questo significa che abbiamo sempre più maggiore visibilità. Per ciò che concerne la mia carriera sportiva ho vissuto un 2017 ricco di soddisfazioni anche perché per 5 volte ho gareggiato con i normodotati, disputando la finale World Cup a Roma. Sono appena rientrato dai Mondiali di Pechino con un oro a squadre, un record del mondo e due quarti posti. Lavorerò per arrivare preparato a Tokio perché il tempo stringe e poi gli anni cominciano a salire. Il CIP sta facendo sempre di più per il nostro movimento e spero che vada avanti così, senza fermarsi”.

Mattia Cardia: “Sono manifestazioni importanti per far conoscere lo sport paralimpico, spiegarlo con esattezza; anche sul come sia diventato competitivo a livello globale. In questo modo i giovani hanno l’opportunità di conoscere la vita di un atleta paralimpico con annessi tutti i sacrifici a cui si sottopone per raggiungere certi risultati. Ho cominciato l’anno agonistico nel migliore dei modi perché sono andato vicino al record italiano durante la stagione indoor, poi ho avuto un leggero calo, riprendendomi alla grande con la convocazione ai mondiali under 18. Di seguito ho aiutato la mia società Sa.Spo Onlus Cagliari a vincere il suo primo storico scudetto. E proprio in questi giorni è giunta pure la convocazione per i giochi Europei Giovanili (dal 10 al 15 ottobre a Genova), che mi ripaga di tutti i sacrifici sopportati in questi anni. Sono contento di avere un bel gruppo di sostenitori e a livello emotivo credo che sia molto importante, delicato ed essenziale, specie per chi pratica l’atletica come me”.[MORE]

ARCIVESCOVADO, COMUNE E REGIONE: IL PARALIMPISMO CONQUISTA ANCHE LE ISTITUZIONI

Encomiabile la sensibilità mostrata dalle autorità che dopo aver ricevuto l’invito ufficiale, sono andate a vedere con i propri occhi quanto fosse toccante l’iniziativa fiore all’occhiello del CIP Nazionale

Nicola Sanna (Sindaco di Sassari): “Sto trascorrendo una bellissima mattinata, a dimostrazione che le differenze sono una ricchezza. Aver impegnato la Piazza principale della Città in una manifestazione così allegra conferma la sensibilità e l’attenzione nei confronti di coloro che hanno bisogno di fare le cose che altri compiono normalmente. Non ci sono limiti per nessuno quando c’è grande voglia di vivere e stare insieme. Sassari, anche nelle tematiche della disabilità, ha un cantiere sempre aperto ed è quello, per esempio, dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Riusciremo con una serie di investimenti a dare un’ulteriore svolta che abbiamo accresciuto con la costruzione delle piste ciclabili. Continueremo a farlo anche in altri ambiti, ma soprattutto mireremo all’abbattimento delle barriere psicologiche nella mentalità dei cittadini; eventi come questo aiutano molto”.

Monsignor Gianfranco Saba (Arcivescovo di Sassari): “Mi vengono in mente le parole di Papa Francesco, quando dice che in una città bisogna adoperarsi perché non vi sia la cultura dello scarto. E lo sport è una delle vie bellissime perché ci possa essere un’integrazione di tutti nella vita sociale. Vedere così tanti bambini dà un segno di vitalità soprattutto se accolti in una piazza pubblica; è un messaggio forte per tutta la città e per ciascuno di noi. L’uomo in qualunque situazione può dare qualcosa di utile e di importante, ma soprattutto, ancor prima di dare, è lui una persona che vale nella sua dignità”.

Gianfranco Ganau (Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna): “Ho visto una partecipazione impressionante. L’iniziativa è molto bella e ben organizzata e ciò mi rende felice. Gli sport paralimpici sono un modello di integrazione importantissimo che va pubblicizzato e conosciuto per come merita. Penso che oramai l’attività del CIP sia a livelli di autonomia totale in quanto siamo rappresentati al meglio a livello mondiale. Questi risultati servono da traino per lo sport e d’esempio per tanti disabili che possono realizzarsi facendo attività sportiva, stare dentro la società, sentirsi alla pari di tutti gli altri, quindi con un rilievo sociale molto importante. Noi dobbiamo stare a fianco di queste iniziative e sostenerle”.

LA SCUOLA, OTTIMO CANALE PER DIFFONDERE LA MISSION DEL CIP

Le scolaresche sono giunte da diversi comuni della Sardegna: La Maddalena, Perfugas, Ozieri, Tempio, Luras, Calangianus, Arzachena, Olbia, Porto Torres, Alghero, Olmedo, Tortolì, Macomer, Oristano, Santu Lussurgiu, Quartu S. Elena, Cagliari.
“Basta un solo dato significativo – dice Marco Pinna, referente scuola Cip Sardegna - perché delle 2500 magliette messe a disposizione dall’organizzazione ne sono avanzate 80. Questo testimonia che l’obbiettivo sia stato raggiunto. Molti insegnanti mi hanno inviato dei messaggi positivi, hanno sicuramente apprezzato che dietro ci fosse un’organizzazione efficiente. In effetti nessuno si è accorto che arrivavano pullman su pullman. Tutti si sono divertiti un mondo, soprattutto i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado. La manifestazione era incentrata sull’avviamento, probabilmente i ragazzi delle superiori si aspettavano altro. Carina la ludicità espressa dall’UISP che con un paracadute gigantesco riusciva a coinvolgere contemporaneamente una quarantina di bambini in una coreografia molto suggestiva”.
Tanti i chilometri macinati dagli alunni dell’ Istituto Porcu – Satta di Quartu S. Elena, ma ne è valsa la pena: “Facciamo parte dell’unica scuola ad indirizzo sportivo della Sardegna – puntualizza il docente Ignazio Mulas – e siamo arrivati a Sassari con una folta rappresentativa cagliaritana composta da 108 ragazzi. L’esperienza ha rappresentato un momento molto importante di crescita per i nostri giovani studenti. Abbiamo fatto capire che la disabilità non preclude nulla. Anzi direi che sia un fattore aggiunto, perché quella carica agonistica che sono capaci di dare i ragazzi con disabilità fisica o intellettiva è talvolta nettamente superiore a quella che hanno gli altri. Noi in questi anni abbiamo avviato delle collaborazioni molto importanti con il CIP nella nostra provincia, invitando scuole provenienti da tutta Italia per capirne l’importanza. Abbiamo preparato i nostri alunni all’evento con il contributo dei docenti di educazione fisica e di scienze che hanno tenuto delle lezioni particolareggiate dove è stato spiegato il mondo del paralimpismo”.

BAMBINI INTERESSATI ANCHE ALLE TECNICHE DI RIANIMAZIONE

Una novità assoluta nella Giornata nazionale dello Sport Paralimpico è stata divulgare agli studenti i rudimenti della rianimazione cardiopolmonare. Grazie alla SEA – (Sardinian Emergency Association onlus) ai discenti è stato spiegato come riconoscere in un paziente il segno dell’arresto cardiaco improvviso. I bambini hanno appreso come ci si comporta: si chiama il 118 sperando nell’imminente arrivo di un defibrillatore che servirà ad analizzare il ritmo cardiaco e stabilire se è necessario erogare una scarica. Imparato anche il massaggio cardiaco grazie all'utilizzo di speciali manichini.
“Le sensazioni sono positivissime – ha sottolineato il responsabile SEA e referente regionale di IRC Comunità Michele Golino - perché ho visto tanto entusiasmo attorno a me. Sono state coinvolte più del doppio delle persone che immaginavamo potessero venirci a trovare. Di questo ringrazio vivamente il CIP. I bambini assorbono tutte le nozioni che diamo e tra un po’ saranno loro ad insegnarci come si fa la rianimazione cardio polmonare. La nostra associazione è nata anni fa raccogliendo l’eredità dell’ASSES che da trent’anni si occupava di studi d’emergenze sanitarie e di formazione nell’ambito del primo soccorso, sia per quanto riguarda il personale sanitario, sia per quello non sanitario. Da 5 anni seguiamo la campagna VIVA! che è stata promossa dall’IRC (Italian Resuscitation Council) di cui facciamo parte e che è stata portata avanti anche da IRC comunità, l’onlus che si occupa di diffondere la rianimazione cardio polmonare. A Sassari ci siamo avvalsi della collaborazione del giovanissimo centro di formazione Oltre il Cuore. I nostri prossimi obiettivi sono quelli di andare avanti con la campagna VIVA per tutto l’anno e fare informazione e diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare in tutte le scuole della Sardegna”.

 


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