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Attacco a San Pietroburgo, per Putin è terrorismo

MOSCA, 28 DICEMBRE- “Ieri a San Pietroburgo è stato compiuto un atto terroristico”, queste le parole del presidente russo, Vladimir Putin, durante un incontro al Cremlino per il conferimento di onorificenze di Stato ai primi 600 militari di ritorno dalle operazioni in Siria.

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“Ho ordinato al direttore dei Servizi federali di sicurezza (Fsb) di agire a norma di legge nelle operazioni di arresto dei terroristi. Nel caso in cui dovesse esserci rischio per i nostri agenti si dovrà agire con decisione, non catturare nessuno e uccidere i terroristi sul posto” ha aggiunto il presidente Putin riferendosi ai responsabili dell’attentato.

Finora non si era parlato di attacco terroristico anche se le indagini per tentata strage sono coordinate dal comitato anti-terrorismo.

I sostenitori dell’Isis nella serata di ieri inneggiavano in rete all’attacco “daremo ai Crociati (tutti i non mussulmani che combattono contro l’Isis in Siria n.d.r) un assaggio della loro stessa medicina” stando a quanto riferito dall’organizzazione Site che monitora l’attività jhadista sul web.

L’attacco avvenuto ieri all’interno del supermercato Perekrestrok ha fatto 13 feriti, di cui 4 ricoverati in ospedale. L’ordigno artigianale è scoppiato all’ingresso del supermercato ed era nascosto dentro un armadietto utilizzato per depositare valigie.

San Pietroburgo è stata già colpita il 3 aprile scorso in un attentato alla metropolitana che ha causato 14 morti. Il 16 dicembre grazie alla Cia i servizi segreti russi sono riusciti a sventare un altro attentato organizzato da una cellula dell’Isis, formata da 7 membri e da un “attentatore suicida” il cui target era una struttura religiosa per colpire un gran numero di civili.

Federica Fusco