Cronaca

A Giovinazzo rubati ulivi secolari

BARI, 25 LUGLIO - Una vera e propria ecatombe quella degli ulivi secolari tagliati, per essere poi rivenduti per abbellire i giardini o i parchi privati, oppure abbattuti per far legna da vendere, i furti e i deterioramenti sono praticamente all’ordine del giorno. [MORE]

Nelle campagne del barese e della Bat, certuni agricoltori per limitare i danni, si sono organizzarsi autonomamente con la pianificazione di ronde notturne e diurne, mentre altri si sono affidati ad istituti di vigilanza.

Stando alla valutazione dell'Osservatorio sulla criminalità sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l'intero comparto agroalimentare è contrassegnato da fenomeni criminali collegati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti.

L’ennesima denuncia della Coldiretti, riguarda 40 ulivi secolari espiantati e portati chissà dove, dalla campagna tra Santo Spirito e Giovinazzo.

"Ancora una volta sono stati rubati ulivi di oltre 300 anni in un fondo olivicolo a Giovinazzo, espiantandoli in modo da garantirne la sopravvivenza, allo scopo di abbellire evidentemente le ville di chissà chi. In campagna gli agricoltori non ne possono più",

E’ quanto segnala la denuncia del presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia del furto condotto con 'assoluta destrezza', considerata la mole degli alberi 'scippati'. L'imprenditrice olivicola danneggiata, ha sporto regolare denuncia ai Carabinieri di Giovinazzo.

"Per questo abbiamo richiesto un incontro con l'assessore regionale all'Agricoltura Di Gioia e con l'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare di Coldiretti - continua Cantele - per individuare un percorso di radicale riorganizzazione degli attuali Consorzi di Vigilanza Campestri, strutture che per vocazione, fin dalla loro costituzione, hanno svolto il ruolo di presidio delle aree rurale, in modo che il territorio sia maggiormente presidiato e auspicando la prosecuzione del percorso già intrapreso di accorpamento dei Consorzi minori al fine di incrementare ed ottimizzare il servizio di vigilanza campestre reso all'utenza e un coordinamento delle attività di presidio e vigilanza tra le forze dell'ordine e la Federazione regionale dei Consorzi di Vigilanza campestre che annovera 2 consorzi a Taranto, 1 a Brindisi, 4 a Lecce, 12 a Foggia, 8 nella BAT e 30 a Bari".

"Stiamo sensibilizzando gli agricoltori sull'importanza di sporgere regolare denuncia - aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia - per aiutare le forze di polizia ad analizzare dove si registrano in più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono i mezzi e i prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la 'filiera' della ricettazione per economizzare le attività di polizia, rassicurando le vittime circa l'anonimato della denuncia".

“Pochi giorni fa a Santo Spirito in provincia di Bari è stato denunciato l'ennesimo taglio selvaggio di 40 ulivi secolari” - aggiunge Coldiretti Puglia - “che ha segnato la fine dell'attività olivicola del giovane olivicoltore vittima del vile atto”.

"In Puglia è in atto una vera e propria strage” - conclude il direttore Corsetti - “ad opera di gruppi criminali che tagliano gli ulivi secolari di inestimabile valore o per rivendere la legna o per rispondere alla richiesta di ulivi secolari per abbellire le ville".

“Il fenomeno della micro criminalità nelle aree rurali pugliesi” - continua Coldiretti Puglia - “è divenuto pressante e pericoloso, con furti di olive, mandorle, rame e mezzi agricoli, fenomeni estorsivi con il taglio dei ceppi di uva o ulivi millenari, masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali, fino alle infiltrazioni mafiose che monopolizzano, condizionano e si appropriano di vasti comparti dell'agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l'imprenditoria onesta, ma” - conclude Coldiretti Puglia - “compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l'effetto indiretto di minare profondamente l'immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy”.

Luigi Palumbo