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A European Declaration of Independence - 2083: il manuale dell'odio di Breivik

OSLO, 24 LUGLIO 2011-  Mille e cinquecento pagine di delirio: A European Declaration of Independence - 2083, il testo che il mostro di Oslo ha pubblicato su internet poche ora prima di cominciare la mattanza, è un manuale intriso d'odio, di razzismo e di intolleranza, realizzato in un circa un anno. Il libro è stato scritto interamente in inglese e firmato da Andrew Berwick, ossia Anders Behring Breivik,[MORE] mostra in che modo “costruire” una rivoluzione europea che conduca nel 2083 a sbarazzarsi del multiculturalismo, dell'islam e delle molte idee malsane che secondo l'autore stanno distruggendo le nostre radici, rendendo onore alle nuove milizie cristiane europee che si ispirano deliberatamente all'Ordine dei Templari.

Si parte con un veemente attacco alla scuola di Francoforte, a testimonianza di un bagaglio culturale di Breivik decisamente significativo. Gli antichi valori del patriarcato, del cristianesimo, della famiglia, l'annullamento delle differenze  fra uomo e donna, sono messi all'indice, tra i “cattivi” viene citato anche Antonio Gramsci. Poi il profetico passaggio all'Islam e ai suoi piani di infiltrazione, del concetto di Jihad e accenni di storia medievale con ripetuti e ossessivi riferimenti alle Crociate.

Dopo l’estenuante elencazione sui motivi storico-culturali che hanno contrapposto i cristiani ai musulmani, nel testo si legge un agghiacciante: "Eurabia (l'Europa in mano all'Islam, ndr.) può esser eliminata solo distruggendo le organizzazioni che l'hanno fatta nascere, l'Unione Europea". L’UE è accusata di essere il nucleo di una società filo araba, ben disposta ad accogliere gli immigrati e che trova un appoggio incondizionato nei media corrotti e servili.

In seguito alla raccapricciante parte dedicata alla fabbricazione di ordigni, si arriva al capitolo ideologico che Breivik mette a metà del suo memoriale, scrive: "Ci sono stati già migliaia di attacchi da parte di europei coraggiosi. Ma la maggior parte di loro non hanno avuto alcun effetto ideologico. Per penetrare la censura marxista e multiculturalista dei media, bisogna essere più brutali e mettere in piedi operazioni capaci di provocare molte vittime. E' legittimo in questo senso usare armi di distruzione di massa".

Seguono, nel testo, indicazioni su come compiere azioni militari, come raccogliere fondi, informazioni, su come muoversi senza destare sospetti nelle autorità, quali armi usare e come usarle: tutti importanti e accurati dettagli tecnici-operativi.


I soldati ideali di Breivik sono a favore del nazionalismo, della crociata pan europea, del conservatorismo, del monoculturalismo, del patriarcato e di Israele. I nemici da combattere: Islam, femminismo, l'Unione Europea e la globalizzazione, dichiarando fermamente (e stranamente...)  l'antifascismo e l'antinazismo. Una divisione spiazzante fra buoni e cattivi, quella indicata dall'autore, tuttavia meno scontata di quel che ci si sarebbe potuto aspettare.

Un testo da cui emerge una personalità contorta, politicamente “particolare” e culturalmente preparata. Non ci troviamo dinanzi ad un rozzo anti-marxista, nemico dell'Islam che sguazza nella retorica e nel qualunquismo. Una follia lucida, quasi calcolata che impone un’ulteriore crudele  riflessione : si poteva fermare l’ “uomo” prima che diventasse “mostro”?
 

Davide Scaglione