Cronaca
"A Casa urlavano tutti": tragedia a Nuoro, cinque morti
Le Testimonianze del 14enne Superstite: "A Casa Urlavano Tutti"
La tragedia che ha colpito Nuoro ha lasciato la comunità sotto shock. Cinque persone sono morte nell'appartamento di via Ichnusa per mano di Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni, che ha sterminato la propria famiglia, risparmiando solo il figlio 14enne, e ha ucciso un vicino di casa. Successivamente, si è recato dall’anziana madre, ferendola gravemente prima di togliersi la vita.
I corpi delle vittime sono stati trasferiti all'ospedale Brotzu di Cagliari, dove il medico legale Roberto Demontis eseguirà le autopsie tra sabato e domenica. Gli esami potrebbero fornire dettagli cruciali sulla dinamica dei fatti e sullo stato psicologico dell'omicida.
La dinamica della strage e le prime ipotesi
Paolo Sanna, 69 anni, viveva al terzo piano dello stesso stabile e sarebbe stato colpito mentre Roberto Gleboni saliva le scale, dopo essere sceso a riattivare la corrente interrotta da un blackout. “A casa stamattina urlavano tutti”, ha dichiarato il giovane superstite alle forze dell’ordine, suggerendo una possibile lite poco prima della tragedia. Il 14enne, operato al San Francesco di Nuoro per la rimozione di schegge dalla mandibola, sarà ascoltato dagli inquirenti appena le sue condizioni di salute lo permetteranno, con il supporto di un tutore e di uno psicologo.
Un movente ancora sconosciuto
Gli investigatori stanno scavando nel passato della famiglia, ma per ora nessuno tra parenti, amici o vicini ha parlato di dissidi familiari. L'omicida era descritto come una persona gentile, senza precedenti o segnalazioni a suo carico. Tuttavia, emergono le prime incongruenze: alcuni vicini parlano di reazioni spropositate per motivi banali e di tensioni nel condominio. "Era strano, ma quante persone strane ci sono nel mondo?", commenta un vicino.
Rapporti difficili e isolamento sociale
Le mamme dei compagni di classe del figlio Francesco raccontano di rapporti inesistenti con i genitori del bambino: “Erano persone riservate e del resto i panni sporchi si lavano a casa”, afferma una delle madri. Inoltre, pare che i rapporti tra la famiglia di Gleboni e quella di Giuseppina Massetti, moglie dell’omicida, fossero tesi.
Le indagini in corso
Coordinati dai pm Riccardo Belfiori e Sara Piccicuto, gli investigatori stanno concentrando le loro ricerche su telefonini e computer delle vittime e dell'omicida-suicida, oltre a verificare eventuali problematiche patrimoniali. Il tentativo è di dare un senso a una tragedia che, per ora, rimane senza spiegazione.
Il dolore della comunità
Nel frattempo, la comunità di Nuoro e tutta la Barbagia cercano di reagire al dolore e allo sgomento. La preside della scuola di Francesco, Graziella Monni, ha espresso il suo cordoglio sui social: "Sgomenti, con il cuore a pezzi. Francesco, amore nostro”. I compagni di classe hanno lasciato lettere e fiori sul banco del loro amico scomparso.
Il Comune di Nuoro ha organizzato una fiaccolata per sabato alle 19:00, un momento di raccoglimento e solidarietà che partirà dalla casa delle vittime in via Ichnusa e si concluderà in piazza Santa Maria della Neve, di fronte alla Cattedrale.
Conclusioni
La strage di Nuoro rimane avvolta nel mistero. L'unica speranza è che le indagini possano far luce su un movente che al momento sembra impenetrabile. La comunità, colpita al cuore, si stringe attorno ai familiari delle vittime, cercando di trovare conforto in un momento di così grande dolore.