Pubblicato il  rapporto annuale di Amnesty International sulla pena di morte
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Pubblicato il rapporto annuale di Amnesty International sulla pena di morte

martedì 27 marzo, 2012

27 MARZO 2012- Amnesty International, organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, ha diffuso oggi il suo rapporto annuale sull’uso della pena di morte nel mondo.
Un rapporto che offre sia l’opportunità di conoscere qual è stato il suo utilizzo a livello mondiale nel corso del 2011 e sia di conoscere i cambiamenti che l’applicazione delle esecuzioni capitali ha subito nel corso degli anni.

Dal documento pubblicato dall’organizzazione, emerge come nell’arco di dieci anni vi sia stata una rilevante diminuzione del numero dei paesi che applicano l’esecuzione capitale come strumento di punizione. Infatti, un decennio fa i paesi che usavano tale pratica, erano trentuno mentre nel 2011 risultano essere scesi a venti.

Un dato in forte incremento risulta, invece, essere il numero di esecuzioni capitali nel mondo che l’anno passato sono state di almeno 676 contro le 527 del 2010. Il numero per il 2011 però è calcolato solamente su un piccolo numero di paesi che hanno reso disponibili i dati ufficiali delle esecuzioni effettuate. Risultano mancare i dati relativi alla Cina, al Vietnam,alla Bielorussia e di altri, che classificano tali informazioni come segreti di stato. Inoltre, sono assenti anche i dati di Corea del Nord, Eritrea, Libia, Malesia e altri ancora, poiché difficili da recuperare per una serie di motivi.

I reati che hanno portato a tali condanne sono i più svariati ad esempio in Iran sono adulterio e sodomia, in Pakistan blasfemia, in Arabia Saudita stregoneria, nella Repubblica del Congo traffico di resti umani. Fanno parte della lunga lista dei reati condannati nei diversi paesi anche traffico di droga, reati religiosi, finanziari, stupri e  forme di rapina aggravata ed altro ancora. La fucilazione, decapitazione, impiccagione e iniezione letale invece sono le modalità utilizzate nell’esecuzione delle condanne a morte.[MORE]

Un altro aspetto importante che emerge dal rapporto è come la maggior parte dei processi giudiziari per le emissioni delle condanne alla pena capitale non rispettino gli standard internazionali. Usando torture e forme di coercizione per l’estorsione di confessioni.

Amnesty International ogni anno si impegna attivamente in azioni e attività che possano portare in un futuro all’abolizione dalla pena di morte in ogni paese del mondo. Azioni che aiutino e diano maggiore visibilità a realtà di cui spesso non si hanno molte informazioni.
 

Foto da: blogspot.com

Cristin Stella


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