Politica
Napolitano, Messaggio di fine anno: "L'Italia può e deve farcela"
ROMA, 01 GENNAIO 2012- Puntuale, anche quest'anno, è arrivato il tradizionale messaggio di fine d'anno del Presidente della Repubblica, il sesto per Giorgio Napolitano, che è entrato nelle case degl'Italiani in giacca blu, camicia azzurra ed una un'accesa cravatta rossa. Un messaggio alla Nazione in cui, il Capo di Stato, ha ripercorso i momenti salienti del difficile 2011, invitando tutti gli italiani a non farsi travolgere dagli eventi, invitandoli ad avere fiducia, a credere nella possibilità di una ripresa.[MORE]
Tuttavia, Napolitano riconosce che l'emergenza resta grave, Ciò lo porta, inevitabilmente a parlare dei buoni del Tesoro, che, "nonostante i segnali incoraggianti degli ultimi giorni, restano sotto attacco", "al debito pubblico che continua a pesare come un macigno e ci costa tassi di interesse pericolosamente alti". Per questo, spiega il Capo di Stato, "lo sforzo di risanamento" deve "essere portato avanti con rigore". In altri termini: niente illusioni.
Napolitano, esprime la sua fiducia nel primo Ministro, Mario Monti, approvando la manovra economica, pur riconoscendo che questa abbia fatto "riaffiorare e crescere nell'animo di molti "interrogativi angosciosi" e "dubbi che possono tradursi in scoraggiamento e indurre al pessimismo". Aggiunge Napolitano, "Nella seconda metà del Novecento, il benessere collettivo è giunto a livelli un tempo impensabili portando l'Italia nel gruppo delle nazioni più ricche, ma a partire dagli anni Ottanta, la spesa pubblica è cresciuta in modo sempre più incontrollato e ormai insostenibile. E c'è chi ne ha tratto e continua a trarne indebito profitto: a ciò si legano strettamente fenomeni di dilagante corruzione e parassitismo, di diffusa illegalità e anche di inquinamento criminale".
Il Presidente della Repubblica, inoltre, fa un bell'affondo contro l'evasione fiscale, "Quando si parla di conti conti pubblici da raddrizzare, non si può fare a meno di mettere nel mirino l'altra grande patologia italiana, una massiccia, distorsiva e ingiustificabile evasione fiscale". Un problema che dovrebbe essere sentito da tutti gli italiani, "Nessuno oggi, nessun gruppo sociale, può sottrarsi all'impegno di contribuire al risanamento dei conti pubblici, per evitare il collasso finanziario dell'Italia".
Allo stesso tempo, Napolitano non manca di bacchettare anche lo Stato, reo di essere "cresciuto troppo e ha speso troppo finendo per imporre tasse troppo pesanti ai contribuenti onesti", invitando, così, a tagliare gli sprechi al fine di evitare "una gravosa ipoteca sulle spalle delle generazioni successive".
Un pensiero, il Capo dello Stato, lo rivolge al mondo del lavoro, chiedendo non solo "nuove forme di sicurezza sociale", ma invitando il governo tecnico a lavorare per "ridurre le diseguaglianze e i rischi di povertà". "Non dimentico come nel passato sia stata decisiva per la salvezza e il progresso dell'Italia la capacità dei lavoratori e delle loro organizzazioni di esprimere slancio costruttivo, di fare sacrifici affermando il loro ruolo nazionale", dice Napolitano.
Forse, anche per rispondere a quanto affermato dal quotidiano americano, il Wall street Journal, Napolitano puntualizza e difende le scelte che hanno portato Monti alla presidenza del Consiglio. "Negli scorsi mesi si è largamente convenuto che il far seguire precipitosamente, all'apertura della crisi di governo, uno scioglimento anticipato delle Camere, e il conseguente scontro elettorale, avrebbe rappresentato un azzardo pesante dal punto di vista dell'interesse generale del Paese". Continua il Presidente, "E' venuto quel largo sostegno in parlamento al momento della fiducia al governo, con una scelta di cui va dato merito a forze già di maggioranza e già di opposizione. La nascita del governo Monti ha costituito il punto di arrivo di una travagliata crisi politica di cui l'allora premier Silvio Berlusconi, poco più di un mese fa, ha preso responsabilmente atto".
Con una nota d'ottimismo aggiunge, "L'Italia può e deve farcela. La nostra società deve uscirne più severa e più giusta, più dinamica, moralmente e civilmente più viva, più aperta, più coesa. Bisogna guardare alle grandi prova che l'Italia ha davanti con la "consapevolezza" di aver già superato in passato momenti difficili". Infine, Napolitano conclude il suo discorso evidenziando le prorità da affrontare, " Ora l'Italia deve "superare i rischi più gravi di crisi finanziaria" e "reagire alle minacce incombenti di recessione".
(Fonti: Ansa)
Rosy Merola