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New York, bambina di 9 anni si suicida: non accettava la nascita del fratellino
NEW YORK, 09 APRILE 2013 - Una bambina di nove anni si è suicidata domenica pomeriggio nella sua casa del Bronx, a New York. La bimba, Justice Williams, affermava da tempo di voler morire e non accettava la nascita del suo fratellino.
Il piccolo è nato ad Agosto dall'unione della madre, la trentunenne Tamiqua, ed il suo nuovo marito, Raymond Torres. Quest'ultimo, patrigno di Justice, si era integrato nella famiglia, ma dal blog della donna e dalle testimonianze è emerso che la bambina era riuscita ad adattarsi a fatica all'idea di avere un fratellastro.
Tamiqua ha descritto il periodo che ha preceduto la nascita del bambino come tortuoso, ma era convinta di essere riuscita ad arrivare alla tranquillità. I parenti hanno fatto sapere che Justice era stata in cura da un terapeuta proprio perchè affermava spesso di volersi uccidere, ma quando le sue tendenze sembravano essere superate, è avvenuta la tragedia.[MORE]
La bambina è stata ritrovata dalla madre, che è entrata nel bagno di casa alle ore 20.20 di Domenica, pensando che Justice fosse sotto la doccia. Notando che era passato più tempo del solito, è entrata nella stanza per assicurarsi che fosse tutto tranquillo.
La piccola si era invece creata un cappio con i vestiti, che ha legato intorno al collo impiccandosi, utilizzando il supporto metallico della doccia per legare l'estremità della corda di abiti che aveva preparato. La donna è uscita di casa con Justice in braccio, cercando aiuto.
Mentre arrivavano i soccorsi, i vicini di casa hanno assistito alla scena, spiegando alla stampa che non dimenticheranno le scene struggenti a cui hanno assistito Domenica sera: «Quello che dicevano era che la bimba era in arresto cardiaco. La madre sembrava in preda al panico, piangeva e noi del vicinato siamo usciti in strada, poi le autorità ci hanno detto di spostarci, siamo rientrati in casa fino a quando un poliziotto ha bussato alla nostra porta».
«E' difficile pensare che a 9 anni ha avesse già in mente il concetto di suicidio e di come poterlo mettere in pratica. Voglio dire, deve aver passato qualcosa di veramente terribile anche solo per arrivare a pensare di togliersi la vita», ha affermato Bernadette Diaz, che vive al piano inferiore dell'appartamento dei Torres.
Tamiqua era convinta di aver superato tutte le avversità, tanto da aver scritto sul suo blog, mesi fa, che la bambina affermava di essere più affezionata al nuovo nato più di quanto credesse ed aggiungeva: «La strada che la mia famiglia ha percorso per arrivare dove siamo ora non è stata veloce. Abbiamo affrontato molte avversità, ma grazie ad esse si è creato un nucleo familiare più forte di quanto immaginassimo di poter essere».
(Foto da dailymail.co.uk)
Alessia Malachiti