Berlusconi: "Stare al governo è un grande sacrificio, ma non c'è alternativa"
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ROMA, 7 OTTOBRE 2011 - Il premier: “Stare al governo, soprattutto nel pieno di una crisi planetaria come questa, comporta per me e per tutti i componenti del governo un grande sacrificio personale, è un fardello di cui personalmente mi libererei molto volentieri, se non fosse che una crisi di governo sarebbe l'ultima cosa di cui l'Italia in questo momento ha bisogno”.[MORE]
E aggiunge: “E anche le elezioni anticipate non servirebbero a nulla: solo la sinistra, come nel 1994, è eccitata dall'illusione di poter conquistare quello che la sinistra chiama e considera il potere, e non vede l'ora di nuove elezioni. Una pretesa che definisco assurda, che creerebbe solo instabilità e che aprirebbe nuovi spazi alla speculazione finanziaria. Noi abbiamo i numeri per arrivare fino in fondo alla legislatura, come prevede la nostra Costituzione. E andremo avanti per completare il nostro programma di riforme”.Queste le dichiarazioni che oggi il premier ha rilasciato in un messaggio al sito dei Promotori della Liberta.
E non sembra una coincidenza se proprio ieri Gianfranco Fini, alla trasmissione televisiva Piazzapulita su LA7, ha dichiarato: “'Deve lasciare, doveva dimettersi già ieri, così non può durare, faccia un passo indietro: il governo si occupa di tutto tranne che di governare''. Per il presidente della Camera il governo Berlusconi e' al capolinea ormai da tempo: ''deve dimettersi'' e lasciare spazio ad un nuovo esecutivo più ampio che contenga sì anche l'attuale maggioranza ma che vada oltre. E alla guida di questo governo di tregua o di transizione che dir si voglia, ''dovrebbe esserci un rappresentante dell'attuale maggioranza''.
Queste sono le affermazioni che ormai da tempo sentiamo ripetere in continuazione dalle rispettiva fazioni politiche, maggioranza e opposizione. Da una parte il governo che tenta in tutti i modi di tenersi ben saldo alla guida del paese, cercando di tirare dritto anche sui problemi in senno alla maggioranza (vedi le ultime affermazioni di Tremonti sul perché la Spagna starebbe meglio di noi dal punto di vista dello Spread), e dall’altra le opposizioni che ormai cantano in coro sempre lo stesso ritornello, nella speranza che prima o poi si riesca a convergere verso un concreto programma da opporre all’attuale maggioranza.
Nel frattempo il presedente della Camera guarda avanti e prevede le prossime elezioni già nella primavera del 2012, anche perché –ha detto- lo fa capire lo stesso Bossi. In vista di quell'appuntamento Fini spera che il Terzo Polo sia giunto a maturazione, d'altronde il leader di Fli è strasicuro che tra Berlusconi-Bossi e Bersani-Vendola-Di Pietro, ci sia uno spazio ampio di cittadini che sono pronti ad abbracciare una terza opzione.
Ma sempre oggi ancora una volta Berlusconi sembra voler rispondere alle affermazioni di Fini dell’altra sera: “E' importante che l'eventuale nuovo sistema non scardini una conquista che è nostra, quella del bipolarismo, e non svuoti la garanzia della stabilità dei governi". E il cavaliere dal canto suo continua a considerare l’alleanza del centro-destra la migliore possibilità che il paese possa permettersi al giorno d’oggi: “Gli italiani sono troppo maturi per pensare di affidare le sorti del Paese ad un governo formato dal trio Bersani-Di Pietro-Vendola, che sarebbe una riedizione, in termini direi ancor più grotteschi, dell'Ulivo di Prodi".
Eccoci quindi di nuovo all’ennesima bagarre politica, dove ogni contendente tenta di tirar l’acqua al suo mulino, cercando di fare previsioni o di tenersi ben stretto alla sua poltrona. Assistiamo ormai da troppo tempo ad un circo mediatico portato avanti sempre dagli stessi attori, e mentre il governo si preoccupa della legge sulle intercettazioni, la borsa continua a scendere, il lavoro per i giovani è ormai un miraggio e le tasche degli italiani sono sempre più povere.
Gabriele Garau