Cronaca

85enne muore in clinica. La famiglia lo scopre dieci giorni dopo

 CATANIA, 3 GENNAIO 2014 - Carmelo Gulino, camionista di Coccaglio, provincia di Brescia, ha saputo della morte di suo padre, che sapeva ricoverato all'ospedale Vittorio Emanuele di Catania, soltanto dieci giorni dopo il decesso dell'uomo.

Bartolo Gulino, padre di Carmelo, 85 anni, catanese, aveva chiamato il figlio per l'ultima volta esattamente il 15 dicembre. Da allora il figlio racconta di aver provato centinaia di volte a mettersi in suo contatto, ma il telefono ha sempre squillato a vuoto.

Soltanto una notizia, come racconta Carmelo al Corriere, avuta dopo aver indagato in seguito ad una chiamata casuale ricevuta il giorno di Santo Stefano: “Dall’ospedale Vittorio Emanuele di Catania ci hanno confermato che mio padre era stato ricoverato lì, ma non risultavano uscite. Avrei dovuto sentire la patologia chirurgica, e sa cosa mi hanno risposto? Che il reparto era stato chiuso per ristrutturazione. Ma nessuno ha saputo dirmi dove fosse mio padre”.

La matassa è stata sciolta grazie all'aiuto di un amico di Carmelo. La figlia maggiore, Roberta, che nel frattempo si era recata in Sicilia, ha potuto così scoprire che il nonno era stato dimesso dall’ospedale Vittorio Emanuele di Catania, dopo la chiusura della struttura per ristrutturazione, ed era stato ricoverato nella casa di cura, dove era morto tre giorni dopo per embolia.[MORE]

“Tutto quanto era in nostro potere è stato fatto per contattare i familiari” hanno affermato i responsabili della Casa di Cura Madonna del Rosario di Catania in una nota, che sprimono anche “profondo cordoglio” per la morte di Bartolo Gulino, sottolineando come “dal momento del decesso siano stati fatti diversi tentativi per contattare i congiunti” e come l'anziano fosse “arrivato nella mattinata del 18, trasferito dal Vittorio Emanuele con un scompenso cardiaco”.

“Non riuscendo a rintracciare nessun congiunto e nessuno in grado di raggiungere i familiari – continua la nota della clinica – nella giornata del 19 dicembre dalla Casa di Cura Madonna del Rosario è stato inviato un telegramma all’indirizzo di residenza dell’uomo. Si è dunque proceduto a contattare i servizi sociali del Comune di Catania, dai quali si è appreso che l’uomo era nelle liste dell’amministrazione che prestava per lui dei servizi di assistenza”.

La salma giace adesso al cimitero di Catania dopo l’intervento del Comune. Carmelo si commuove dicendo al quotidiano di non sapere nemmeno come hanno vestito il padre per la sepoltura. Adesso l’avvocato della famiglia ha chiesto le cartelle cliniche in attesa di fare luce sulla vicenda.

Michela Franzone