Cronaca

3 poliziotti rinviati a giudizio per depistaggio strage di via d'Amelio

CALTANISETTA, 28 SETTEMBRE - La procura nissena, chiama a rispondere 3 uomini dello Stato del depistaggio per la strage di via d'Amelio del 19 luglio 1992,  in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta.

Sono stati rinviati a giudizio, (comunicato dall’Agenzia AGI) i tre poliziotti Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei, che afferivano al pool investigativo coordinato da Arnaldo La Barbera (morto nel 2002), che indagò sulle stragi mafiose del '92 di via D'Amelio e di Capaci.

La decisione è partita dal Gup di Caltanissetta Graziella Luparello che accogliendo la richiesta avanzata dal procuratore Amedeo Bertone e dal Pm Stefano Luciani, ha rinviato a giudizio i tre poliziotti, accusati di calunnia in concorso con l'aggravante di aver agevolato con la loro condotta Cosa nostra. 

La prima udienza del processo, davanti al tribunale collegiale, è stata fissata per il 5 novembre.

I tre - secondo la Procura nissena - avrebbero manovrato le dichiarazioni rese dal falso pentito Vincenzo Scarantino, costringendolo a fare nomi e cognomi di persone innocenti in merito all'attentato. 

Tra le parti civili i figli di Paolo Borsellino, Manfredi, Lucia e Fiammetta, quelli di Adele (sorella del giudice), il fratello di Paolo, Salvatore. 

Parti civili anche i boss Cosimo Vernengo, Giuseppe La Mattina, Gaetano Murana, Gaetano Scotto e Natale Gambino, accusati ingiustamente e poi scagionati e che hanno già citato in giudizio come responsabile civile la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell'Interno, chiedendo un risarcimento di 50 milioni. 

Una nuova svolta nell'infinita storia giudiziaria di questa strage che  ora si appresta ad affrontare un quinto processo, nel quale se da un  lato c'è un pezzo dello Stato sotto accusa, dall'altra, tra le parti  civili, siedono i boss scagionati.

"La verità verrà fuori solo se loro parlano e rompono questo muro di omertà. Questo e' un inizio, nella consapevolezza che ci sono grossi pezzi dello Stato implicati in questa vicenda" - ha commentato Fiammetta Borsellino - "il silenzio di questi poliziotti è peggio dell'omertà dei mafiosi. E, poi, come è possibile che i magistrati non si siano accorti di quello che stava accadendo?".

Luigi Palumbo

Fonte immagine: SKY TG24