Cronaca
27enne ucciso nel vibonese, fermato autore, è il cugino 'droga non pagata'
27enne ucciso nel vibonese, fermato autore, è il cugino. Movente omicidio sarebbe legato a debito per droga non pagata
-VIBO VALENTIA, 02 APR - Svolta nelle indagini sull'omicidio di Francesco Palmieri, il 27enne freddato nella serata di ieri a Paravati di Mileto, nel vibonese, con un colpo di fucile alla testa sparato da distanza ravvicinata. Dopo una giornata di interrogatori, i carabinieri della stazione di Mileto e quelli della Compagnia di Vibo Valentia, coordinati dal pm di Vibo Concettina Iannazzo, hanno sottoposto a fermo il presunto autore. Si tratta di un cugino della vittima, Nicola Polito, di 33 anni, già noto alle forze dell'ordine. Il corpo è stato trovato riverso sul terreno nei pressi della Villa della Gioia, la costruzione dedicata alla mistica Natuzza Evolo.
Ad attivare i soccorsi, risultati poi vani, sarebbe stato lo stesso Polito, la cui versione, sin da subito, non ha convinto gli investigatori. Le perquisizioni mirate effettuate in giornata hanno portato alla scoperta, in un'abitazione nella disponibilità del fermato, l'arma del delitto, un fucile calibro 12 con matricola punzonata e 27 cartucce analoghe a quella utilizzata per il delitto. Nell'abitazione è stato anche trovato e sequestrato un panetto di hascisc di 163,50 grammi.
E proprio un debito non saldato per l'acquisto di droga, secondo gli investigatori, potrebbe essere il movente del delitto. Il fermo, comunque, non ha fermato le indagini dei carabinieri e della Procura. Il procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo, coadiuvato dal pm, ha condotto oggi, nella sede del Comando provinciale dei carabinieri di Vibo, una serie di interrogatori la cui posizione è adesso al vaglio in relazione al delitto.
La comunità di Paravati e di Mileto, intanto, non sa darsi spiegazioni sul perché di un gesto così violento anche per le modalità con le quali è stato commesso. E a farsi portavoce dello sgomento della popolazione è stato il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano secondo il quale "quanto accaduto è il frutto di disvalori che però non appartengono alla nostra Comunità, e men che meno a quella più specifica di Paravati, invece operosa e rispettosa, ora impegnata in un'opera di solidarietà sociale, attraverso il volontariato spontaneo e disinteressato, nei confronti dei più deboli e disagiati.
L'omicidio getta una luce funesta in noi, che deve maggiormente farci riflettere ed impegnare sulla necessità, a partire da subito, di tenere tutti comportamenti costruttivi, che servano a infondere, soprattutto nei giovani, sentimenti positivi e di rispetto dei valori fondamentali della vita". Tanti i messaggi lasciati dagli amici sul profilo facebook di Palmieri. In uno, scritto sotto la sua foto postata dalla vittima il 14 marzo scorso, un amico ha scritto: "Riposa in pace Francesco, che la tua anima possa trovare pace tra le braccia di Gesù".(Ansa)