Cronaca
#25aprile, Barba Allason racconta Gobetti e gli intellettuali che aprirono la strada alla Resistenza
TORINO, 25 APRILE 2013 – Era il 1919 quando l’allora quarantaduenne scrittrice, giornalista e germanista torinese Barbara Allason incontrò per la prima volta Piero Gobetti, brillante diciottenne già direttore della rivista Energie Nuove.
Fu l’inizio di una grande e inossidabile amicizia, l’incontro di due anime affini che la lotta al fascismo avrebbe stretto per sempre in una morsa idealmente indivisibile, un legame basato sulla reciproca stima e che nemmeno la prematura morte di Piero sarebbe riuscita a spezzare.[MORE]
Nel libro-diario Memorie di un’antifascista, pubblicato all’indomani della Liberazione, è a Gobetti che la Allason sceglie di dedicare il primo capitolo, ricordandolo come una mente brillante, un patriota dalla forza inesauribile, colui che non aveva mai creduto al miraggio del fascismo e che, dalle pagine della rivista Rivoluzione Liberale, del fascismo fu uno dei più grandi e pericolosi oppositori fino alla morte, avvenuta a soli ventiquattro anni a Parigi, quando una leggera polmonite andò ad aggravare e a rendere fatali i gravi danni che la salute del giovane aveva subito durante una violenta aggressione avvenuta diversi mesi prima.
Ma l’opera di Gobetti non andò perduta, servì anzi da monito, diede ai suoi amici e collaboratori più stretti la spinta che serviva per lottare in maniera concreta: tre anni dopo la sua morte Carlo Rosselli, che di Piero fu collaboratore nella redazione di Rivoluzione Liberale, fondò da Parigi il movimento Giustizia e Libertà, di cui la Allason si fece, insieme alla nipote Anita Rho, fiera sostenitrice, trasformando il salotto della sua casa in un cenacolo clandestino di intellettuali in opposizione al regime: Franco Antonicelli, Vittorio Foa, Massimo Mila, Augusto Monti e tanti altri fermi oppositori del fascismo percorrevano i corridoi di casa Allason, preparando il terreno per la Resistenza.
È proprio nella lotta al regime e nelle azioni dei personaggi storici che popolano Memorie di un’antifascista che il Secondo Risorgimento affonda le sue radici, è lì che la Resistenza italiana nasce e si sviluppa al di sotto della superficie per poi finalmente esplodere, dopo l’armistizio di Cassibile, nella lotta partigiana e nella guerra di liberazione italiana.
(foto www.graphot.com)
Elisa Lepone