Cronaca
25 anni da Capaci e Via D'Amelio, il ricordo di Falcone e Borsellino
ROMA, 23 MAGGIO- Esattamente 25 anni fa, alle ore 17.58, una violenta esplosione squarciò l'asfalto dell'autostrada che collega l'aeroporto di Punta Raisi a Palermo, nei dintorni dell'uscita per Capaci; le auto in cui siedevano il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta-Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonio Montinaro- vennero spazzate via, ed i cinque persero la vita. [MORE]
Neanche due mesi dopo, il 19 luglio del 1992, una Fiat 126 contenente all'incirca 90 chilogrammi di esplosivo esplose in via D'Amelio, sotto al palazzo in cui risiedeva la madre di Paolo Borsellino; il magistrato, che si stava recando a far visita alla madre, morì, insieme a cinque agenti della sua scorta.
I due magistrati avevano fatto parte del pool antimafia istituito nell'ambito del maxiprocesso per crimini di mafia iniziato il 10 febbraio 1986 e conclusosi nel 1992 (anche se la definizione è circoscritta al periodo che va da febbraio 1986 al 16 dicembre 1987, quando fu emessa la sentenza di primo grado).
Molteplici gli eventi con cui si celebreranno i due magistrati, in primis #PalermochiamaItalia, l'iniziativa promossa dalla Fondazione Falcone, dal ministero dell'Istruzione e la Rai; "#PalermochiamaItalia significa che il problema del sud non può essere relegato in seconda posizione, significa pensare alla lotta alla criminalità come uno degli impegni principali del nostro governo", ha affermato Maria Falcone, sorella del magistrato e presidente della Fondazione. Protagonisti dell'evento saranno i giovani, 70.000 studenti che animeranno un'iniziativa già rodata, che dal 2015 da Palermo è stata estesa a tutta Italia tramite le 'Piazze della Legalità'.
Fra gli altri appuntamenti, anche la Nave della Legalità, sulla quale più di mille ragazzi stanno oggi incontrando figure istituzionali come il presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. La Nave è salpata da Civitavecchia nel pomeriggio di ieri ed è giunta stamani al Porto di Palermo. Le istituzioni ed i ragazzi a bordo si trasferiranno nell'Aula Bunker del carcere dell'Ucciardone, luogo simbolo del Maxiprocesso a Cosa Nostra, nella quale, dalle 10.00 alle 12.30, alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, si terrà la cerimonia istituzionale. Sempre a Palermo, due cortei contro le mafie partiranno rispettivamente da via D'Amelio e dall'Aula Bunker alle 15.30 e alle 16.00, per poi ricongiungersi alle ore 17.58 sotto l'Albero Falcone, in via Notarbartolo, per osservare il momento del Silenzio.
Alle 20.30, inoltre, Rai1 ricorderà la strage con "FalconeeBorsellino". l'orazione civile in diretta da Palermo condotta da Fabio Fazio e con la partecipazione di Pif e Roberto Saviano. A seguire, il documentario di Rai CUltura "Maxi. Il Grande Processo a Cosa Nostra". Su Rai3 l'anniversario sarà ricordato da "Caro Marziano" di Pif, alle 20.30. "Tutto quello che stiamo facendo, lo facciamo per far in modo che il ricordo di quei giorni si traduca in futuro", ha detto la presidente Rai Monica Maggioni. "La Rai è un tassello importante di questa cultura condivisa - ha aggiunto il dg Antonio Campo Dall'Orto -. Vogliamo riuscire a trasferire a tutti gli italiani i valori che stanno dietro a questi eventi".
La giornata del ricordo dei due magistrati è stata tristemente preceduta dall'omicidio, avvenuto nella giornata di ieri a Palermo, del boss Dainotti; si è trattato probabilmente di "un regolamento di conti interno a un mandamento magioso di Palermo", ha affermato il procuratore nazionale antifmafia Franco Roberti poco prima della cerimonia nell'aula bunker, sottolineando che "non bisogna abbassare la guardia perché nonostante grandi risultati conseguiti la mafia esiste ancora e c'è ancora tantissimo da fare".
E dunque, proprio perchè è stato fatto tanto ma la strada è ancora lunga, risulta fondamentale mantenere vivo il ricordo di coloro che hanno devoluto la propria esistenza alla lotta alla criminalità organizzata.
foto:ilpost.it
Marta Pietrosanti