Cronaca

23 anni fa moriva il giudice Falcone. Le sue idee sulle gambe dei giovani riuniti a Palermo

PALERMO, 23 MAGGIO 2015 – Ricorre oggi il 23esimo anniversario di uno degli episodi che ha segnato tragicamente la storia recente dell’Italia, quello che viene ricordato come Strage di Capaci, in cui per mano della mafia morirono il giudice Giovanni Falcone con la moglie, Francesca Morvillo, e tre uomini della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Mortinaro. Cosa nostra fece esplodere una carica di cinque quintali di tritolo nell’autostrada A29, all’altezza di Capaci, che ha colpito l’auto in cui stavano i tre agenti della scorta e quella in cui c’erano Falcone e la moglie.

Proprio in memoria del giudice che “aveva sognato niente di meno che sconfiggere la mafia applicando la legge” si è istituita in questo giorno la “giornata della legalità”. Quella legalità in cui lui tanto credeva e cercava nonostante sentisse il peso e il pericolo di quello che stesse facendo. “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le lor tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, diceva Falcone.

Ed è per questo che oggi a Palermo, a distanza di 23 anni, sono arrivati studenti da tutta Italia, ma anche dall’Europa, Vietnam e Stati Uniti. Questi giovani si sono ritrovati nell'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, luogo diventato simbolico nella lotta alla mafia, per partecipare al momento più istituzionale delle tante iniziative previste nel 23esimo anniversario della strage di Capaci. I ragazzi hanno accolto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, anche lui colpito duramente dalla mafia che ha ucciso il fratello Piersanti, mentre ricopriva il ruolo di presidente della Regione. Mattarella nel suo discorso di insediamento aveva detto: "Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità" e oggi non sta perdendo l’occasione di farlo. [MORE]

Ma sono ancora tanti altri gli ospiti della mattinata. Su iniziativa del Miur e della Fondazione Falcone infatti la memoria si rinnova nel presente, con le testimonianze che si alternano fino a mezzogiorno. Oltre al Capo dello Stato, a intervenire sarà il presidente del Senato, Pietro Grasso, che era stato giudice a latere nel maxiprocesso contro la mafia e che aveva partecipato alla stesura della monumentale sentenza che inflisse oltre 2600 anni di reclusione. Con loro il Guardasigilli, Andrea Orlando, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, la presidente della commissione antimafia Rosi Bindi, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Maria Sabelli, il presidente dell'associazione nazionale Partigiani d'Italia, Carlo Smuraglia e la professoressa Maria Falcone.

Ma questa giornata è anche l’occasione perché si uniscanomondi diversi nel sostegno alla legalità. Quindi cento gerani rossi sono stati piantati nel giardino della memoria "Quarto Savona 15", sul tratto dell'autostrada A29 dell'attentato, a piantarli anche da Tina Montinaro, moglie di Antonio, capo scorta del giudice Giovanni Falcone, e presidente dell'Associazione Quarto Savona 15, da Nico Gozzo, procuratore generale di Palermo, e da cento motociclisti della Polizia di Stato. Il mondo della musica invece scende in campo a favore della legalità con il contributo del quartetto di palermitani Flac con il brano antimafia "19-7-92", presentato ad AreaSanremo2013.E iInfine, l'iniziativa congiunta di Libera, Corpo Forestale dello Stato e Atletica Berradi che, grazie ai biglietti offerti dal Palermo calcio, consentirà a 200 ragazzi di assistere al match Palermo - Fiorentina del 24 maggio allo stadio Renzo Barbera.

(foto dal sito www.icmappano.it)

Michela Franzone