Cronaca
Giovane 21enne, 8° giorno, sciopero fame malato Sla, appello a Governo e Mattarella
CAGLIARI, 3 APRILE - Ottavo giorno di sciopero della fame per lo chef sardo Paolo Palumbo, malato di Sla, che lancia un appello al governo e al presidente Mattarella. La protesta viene seguita nei social sulle pagine dello stesso 21enne di Oristano. E proprio da Facebook, Palumbo ha lanciato il grido d'aiuto di tutti i malati di Sla allo Stato: "Garantiteci l'accesso in America o Israele alla sperimentazione di Brainstorm". Si tratta di una terapia a base di cellule staminali mesenchimali che agiscono sul sistema nervoso centrale e che è ormai alla fase 3 della sperimentazione negli Stati Uniti e in Israele.
Per poter finanziare la sperimentazione in Italia, secondo Palumbo - che ha postato un video su Facebook - servono circa cinque milioni di euro, mentre il costo per un singolo malato di Sla italiano che volesse curarsi negli Usa o in Israele si aggira sui 500 mila euro, salvo esborsi aggiuntivi in caso di complicanze. Da qui l'appello, rilanciato anche dal fratello di Paolo, Rosario, al Governo e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel frattempo si mobilitano anche le istituzioni sarde: il presidente dell'Anci Sardegna, Emiliano Deiana, si rivolge direttamente al premier Giuseppe Conte e alla ministra della Salute Giulia Grillo perché "diano finalmente una risposta chiara e piativa alle richieste di Paolo. Otto giorni di sciopero della fame sono un'eternità - scrive - per questo motivo chiediamo alle istituzioni statali un gesto di attenzione rispetto a una richiesta che apre alla speranza di una regressione rispetto a una patologia implacabile come la Sla".
"La vicenda che vede vittima-protagonista Paolo Palumbo non può lasciare indifferenti - incalza Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme - Richiede un intervento immediato di un organismo istituzionale che sappia ascoltare e parlare con voce ferma e determinata su quale strada percorrere per raggiungere l'obiettivo".
Fonte immagine (Unione Sarda)