Fantasticherie del cuore
2016: Sia un anno di autentica serenità!
Il 2015 è stato un anno pesante; ricco di colpi di scena; aperto ad insidie e a paure; coperto da molto dolore e da cruenti focolai di guerra; ferito mortalmente da un terrorismo imprevedibile e senza pie-tà; attraversato da lunghe e interminabili file di bambini, donne e uomini disperati in cerca verso l’Europa di un fascio di normalità; di barconi affondati e da mille vite, tenere e mature, spezzate, per l’arroganza e la violenza di pochi. Un anno in cui è venuto fuori con chiarezza l’indebolimento dell’uomo nella sua intima visione di un mondo di fede, necessario a cambiare in profondità il suo futuro. Una idea di progresso spirituale e materiale spesse volte messa all’angolo e affossata dalle bestemmie blasfeme di chi continua ad ammazzare in nome di Dio, facendo della religione un vei-colo di istinto animale e non un cammino di redenzione e salvezza. [MORE]
Ma l’anno ormai finito è stato anche il tempo dell’avvio del Giubileo straordinario, globale e delo-calizzato; di una timida ripresa economica; di una solidarietà umana, anche se a sprazzi, più convinta; di un primo accordo a Bruxelles sul dramma degli immigrati; dei viaggi storici di Papa Francesco in Africa, a Cuba, negli Stati Uniti; di una prima intesa tra le grandi potenze per fer-mare l’Isis e normalizzare la Libia; dell’intervista di Carlo Conti a febbraio, per Sanremo, alla prima donna italiana nello spazio, Samantha Cristoforetti; dell’Expo di Milano che ha messo l’Italia al centro del mondo; del parlamento italiano in cammino verso le riforme da sempre bloccate. Sono esempi di un anno ormai in uscita, ma tante altre cose, nel bene e nel male, sono successe. Come ogni volta è l’uomo con le sue scelte ad aprire le porte alla prosperità sociale o a portare, pur se tra mille effetti speciali, nuove povertà e profonde solitudini umane.
L’augurio di serenità per il 2016 non può però rimanere solo “un accenno sincero di speranza”, ma deve essere supportato da un deciso cambiamento personale. Chiunque di noi dovrebbe rivedere le proprie afflizioni interiori e riscoprire quella dimensione soprannaturale che consente a tutti di connettersi con la verità del vangelo. Un passaggio esistenziale centrale, non più rinviabile, che permette di non cadere nelle scorciatoie della felicità ben confezionata. Un prodotto purtroppo an-cora appetibile e venduto, nelle svariate formule pubbliche o private, da chi ha compreso che all’ombra della disperazione dell’uomo si possono costruire vantaggi economici senza confini. L’anno giubilare non può non essere vissuto con la volontà di rivedere il proprio mondo interiore. L’occasione è importante e da non sottovalutare. L’anima, non solo il corpo, va curata e guarita.
In proposito voglio offrire, a me stesso e a voi lettori di InfoOggi, un chiaro pensiero del mio maestro spirituale, per una riflessione di fine anno che può aiutarci ad aprire la finestra della nostra vita verso una autentica serenità del cuore e del corpo. “Oggi l’uomo è dall’anima ammalata. È anima inquieta, irrequieta, confusa, turbata, sofferente. Per di più la si immerge con peccati sempre più grandi, pensando che annegandola nel male essa in qualche modo possa risorgere. L’anima guarisce non appena il peccato viene estirpato. A volte anche un piccolo peccaminoso sentimento di invidia può turbare il cuore e togliere da esso la pace. O si investe sulla guarigione dell’anima, oppure ogni lavoro dell’uomo sarà vano”. Gesù lo dice con fermezza: “A nulla serve che l’uomo guadagni il mondo intero, se poi perde la sua anima”. Auguri. Buon anno a tutti!
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Egidio Chiarella