Cronaca
2 Giugno 2016: settantesima Festa della Repubblica [Diretta Video]
ROMA – E’ fitto il programma della Festa della Repubblica 2016. Le celebrazioni partiranno alle ore 9.15, quando il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, deporrà una corona d'alloro all'Altare della Patria.[MORE]
Alle ore 10, in via dei Fori Imperiali, si terrà la tradizionale Rivista Militare sotto gli occhi attenti del Capo dello Stato, delle autorità politiche, diplomatiche, militari, civili e religiose. Sfileranno circa tremila persone, tra militari e civili e non ci saranno mezzi blindati o cingolati. I soli cavalli saranno quelli dei corazzieri e per due volte le Frecce tricolori sorvoleranno il cielo di Roma, i cui palazzi militari sfoggeranno facciate coperte da enormi bandiere verdi, bianche e rosse. Un posto d’onore sarà riservato alla Marina militare e alla Guardia costiera, in prima linea nel soccorso ai migranti.
La novità di quest'anno, in occasione del settantesimo anniversario della Repubblica, è rappresentata dalla presenza dei sindaci. Per la prima volta infatti sfileranno anche 400 sindaci in rappresentanza degli ottomila Comuni italiani, selezionati tra tutti i primi cittadini che hanno aderito all’invito dell’Anci. Saranno proprio i primi cittadini, con le loro fasce tricolori, ad aprire la Rivista. Questa iniziativa è stata introdotta per sottolineare che il 2 giugno si festeggia prima di tutto la comunità nazionale e l’unità d’Italia.
Esprime soddisfazione il presidente dell’Anci, Piero Fassino, che dichiara: "Forse non lo si è fatto prima perché la sfilata è sempre stata incardinata sulla presenza del corpi militari. Quest'anno si introduce un elemento di innovazione: accanto alle varie rappresentanze delle forze armate sarà presente anche quella istituzione civile nella quale più si riconoscono i cittadini".
Festa della Repubblica: un po’ di storia
La “questione costituzionale” ha assunto rilevanza in Italia in seguito al secondo conflitto mondiale e alla caduta del regime autoritario fascista, che per oltre vent’anni aveva assoggettato l’ormai unificata penisola italiana. I partiti politici, al tempo intermediari efficaci della domanda sociale, il due giugno 1946 indissero il referendum consultivo che avrebbe dato voce al popolo italiano in merito alla scelta dell’assetto, monarchico o repubblicano, da dare al Paese. Inoltre, i cittadini italiani erano chiamati ad esprimere le loro preferenze sui componenti dell’Assemblea Costituente, poi fautori della nuova carta costituzionale contenente le leggi fondamentali dello Stato.
Anche le donne, per la prima volta, votarono: un traguardo sudato quello del diritto al voto riconosciuto al sesso femminile, ma indubbiamente simbolo di nuove aspirazioni che proliferavano già dall’immediato dopoguerra. Allora più che mai, infatti, il popolo italiano sentiva la necessità di progredire sotto il profilo culturale, per raggiungere la tanto auspicata libertà. A rispondere alla prima esigenza furono partiti e sindacati, ma anche giornali, importanti contenitori di informazione cui il popolo poteva attingere per conoscere i problemi del Paese e prendere parte alla loro discussione.
Il quesito sull’organizzazione istituzionale vide i partiti politici schierarsi diversamente: accanto al partito repubblicano, il partito comunista, il partito socialista e il partito d’azione manifestarono la loro posizione repubblicana, mentre la democrazia cristiana enucleava a sé distinte posizioni; il partito liberale era invece costituito da una netta maggioranza monarchica. Ma il due giugno 1946 il popolo italiano si espresse in favore della repubblica, seppur gli esiti del referendum mostrassero una netta spaccatura, che rifletteva la dicotomica concentrazione geografica – tra Nord e Sud - delle forze politiche. La forma repubblicana venne sostenuta da 12.717.923 voti contro i 10.719.284 a favore della forma monarchica; quest’ultima fu preferita dagli elettori meridionali. Nelle elezioni per la Costituente, la DC divenne il primo partito, seguito da due partiti di sinistra, il Psiup e il Pci. Il tredici giugno, in seguito alla pubblicazione ufficiale dei risultati, venne eletto presidente provvisorio della Repubblica il giurista liberale Enrico De Nicola.
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Luna Isabella
Giuseppe Sanzi