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2% del Pil: è il nostro tanto amato web!

Stefano Villa
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2% del Pil: è il nostro tanto amato web!
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MILANO, 16 Novembre 2011 – Le nuove tecnologie crescono sempre più velocemente. Se tutti lo percepiamo quotidianamente, sia guardandoci intorno sia accorgendoci di quanto utilizziamo i tanto celebrati nuovi media, oggi è arrivata anche l’ufficialità. Secondo le più recenti analisi di McKinsey l'industria del web in Italia rappresenta ormai il 2% del Pil, cioè oltre 30 miliardi di euro, e per Marc Vos, managing director di Boston Consulting Group, si stima un solido 4% entro il 2015. [MORE]

Molti faranno spallucce quando verranno a conoscenza di questi dati, giudicando la percentuale molto contenuta e assai più piccola di altri settori. In realtà, basta analizzare i dati dell’agricoltura, da cui tutti dipendiamo per la nostra sopravvivenza, per capire che siamo di fronte a un fenomeno di dimensioni enormi e non di certo trascurabili: coltivazione e allenamento incidono solo per il 2,63% del Pil!

Dati allarmanti che fanno capire quanto siamo diventati schiavi di questi nuovi mezzi, ma che permettono a molte persone di avere spiragli di speranza. Lo status nobile dell’economia digitale, infatti, ha creato nuovi posti di lavoro in diversi settori: sempre più richieste di ingegneri per il mercato della telefonia e del web, necessità di operai specializzati per il cablaggio delle linee e per l’installazione dei vari apparecchi, nuovi spazi per aspiranti giornalisti o esperti del settore della comunicazione. Ben vengano quindi questi incrementi che, in tempi di crisi, permettono a diverse frange della società di rimanere a galla e consentono a diversi Stati di lanciarsi su nuovi mercati e di tamponare l’emergenza economica che sta dilagando.

Se verranno rispettate le condizioni migliori prospettate dal rapporto Bcg, tra il 2009 e il 2015 il tasso di crescita del settore in Italia potrebbe essere del 18% annuo. Il fenomeno sarà spinto anche dalla crisi visto che il paradigma del web è: maggiori tassi di crescita con meno investimenti. Nei Paesi del G8 oltre a Cina, India, Brasile, Svezia e Corea del Sud (70% dell'economia mondiale), nel 2009 Internet ha prodotto, 1.376 miliardi di dollari. Non è un caso che ormai il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, passi più tempo con il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che con la dinastia Ford. Che piaccia o no, il futuro sarà anche, in parte, digitale.
Visti i dati, alcuni hanno proposto la creazione di un nuovo ministero 2.0 che crei leggi ad hoc e che tuteli il web. Beh, con i tempi che corrono si spera che sia solo una battuta…
 

Stefano Villa


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Scritto da Stefano Villa

Giornalista di InfoOggi

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