Cronaca
17 marzo festa nazionale: Napolitano la spunta su tutti
ROMA, 19 FEBBRAIO - Ma gli italiani non erano un popolo di festaioli? Polemiche incredibili invece, pare ruotino intorno alla festa che il presidente della Repubblica, ha fortemente voluto il 17 marzo prossimo, per celebrare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Peccato, però che questa “unità” manchi proprio alla maggioranza. Al momento di votare a favore o contro il decreto che con soli due articoli stabilisce che il 17 marzo, solo per quest’anno sarà festa nazionale, Bossi e Calderoli hanno votato contro, mentre il ministro dell’interno, Maroni ha addirittura abbandonato il vertice prima del voto. "Contro"! Ma contro cosa? “È una follia incostituzionale” avrebbe scritto Calderoli in un comunicato stampa.[MORE]
Sembra assurdo che davanti ad un festeggiamento così importante gli uomini che governano questo Paese parlino di follia e votino contro proprio all’unità d’Italia. Forse non si sentono italiani? O probabilmente credono di essere più elevati di altri. Certamente sì per posizione geografica, fino a che il Nord non diventerà Sud.
Per chiarire: il decreto non è costituzionalmente illegittimo, come precisa il ministro La Russa, forte sostenitore dell'iniziativa, solo per quest'anno, infatti, si trasferiranno alla festa del 17 marzo «gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali» previsti per la festività del 4 novembre, che si celebrerà ugualmente, ma non verrà pagata come festività soppressa.
La Lega, tuttavia, pur affermando la propria contrarietà, non cavalcherà la polemica e giura di non organizzare iniziative padane per contestare i festeggiamenti. Festeggiamenti cui prenderanno parte anche la Chiesa ed il pontefice.
Insomma, qualcuno di noi riuscirà certamente a festeggiare i 200 anni dell’unità, ma un altro 150enario, quindi 300 anni di unità d’Italia, non lo vedrà proprio nessun italiano in vita oggi.