Cronaca
16 anni di carcere a Preiti, l'uomo che sparò ai carabinieri di Palazzo Chigi
ROMA, 10 FEBBRAIO 2015 – Confermata oggi la sentenza di primo grado per Luigi Preiti, l’uomo che nell’aprile del 2013 sparò ad alcuni carabinieri di guardia a Palazzo Chigi per il giuramento del governo Letta. Di questi, quattro vennero feriti e uno, il brigadiere Salvatore Giuseppe Giangrande, fu ricoverato d’urgenza per delle lesioni gravi. Attualmente, le condizioni dell’uomo sono stabili.
La Corte d’appello di Roma ha respinto la richiesta della difesa di operare una perizia psichiatrica e ha condannato l’imputato a 16 anni di reclusione per plurimo tentato omicidio, detenzione e porto abusivo di arma e ricettazione. Con la stessa sentenza, però, è stata anche respinta la richiesta dell’accusa di prolungare la pena dell’uomo.
Il tribunale ha ritenuto le azioni di quel 28 aprile “inequivocabilmente idonee ed univocamente dirette a procurare la morte dei carabinieri Giuseppe Giangrande, Francesco Negri, Delio Marco Murrighile e Lorenzo Di Marco”. A contribuire alla decisone dei pm, il fatto che Preiti “aveva progettato l'attentato contro le istituzioni, tanto da rappresentare falsamente al datore di lavoro, per farsi prestare del denaro, di doversi recare nel Nord Italia dal figlio rimasto vittima di un incidente stradale”. Naturalmente, il progetto di Preiti era quello di sparare direttamente ai politici: “L'aggravante della premeditazione non viene certo meno per il fatto che Preiti avesse inizialmente progettato di sparare a dei politici in occasione dell'insediamento del governo in piazza Colonna ed abbia poi rivolto l'azione aggressiva contro i carabinieri”, avevano dichiarato i pm in occasione della sentenza di primo grado, nel Gennaio 2014. [MORE]
Si dice soddisfatta della sentenza la figlia di Salvatore Giuseppe Giangrande: “La condanna è stata confermata e va bene cosi”, ha detto molto semplicemente la donna.
(foto: infosannio.wordpress.com)
Sara Svolacchia