Verona, tangenti all'ex vicesindaco Giacino: Leardini conferma tutte le accuse
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VERONA, 7 MARZO 2014- E’ durato otto ore il colloquio di ieri dell’imprenditore Alessandro Leardini, il grande accusatore dei coniugi Giacino a suo dire rei di aver organizzato un sistema nel quale ricevevano mazzette e tangenti per favorire determinati imprenditori e rendere edificabili alcuni terreni. Ha confermato tutto ciò che già aveva dichiarato, accusando i coniugi di corruzione e concussione.
Si sono ritrovati ieri i coniugi Giacino e l’imprenditore Leardini al Tribunale di Verona. Vito Giacino è arrivato scortato dagli agenti della polizia penitenziaria, direttamente dal carcere di Montorio dove è detenuto. E’ apparso sereno, stringendo in mano un blocco notes con i suoi appunti. La moglie, l’avvocato Alessandra Lodi, è invece ai domiciliari, che sconta nel contestato attico di via Isonzo. E’ arrivata da sola a piedi al Tribunale, e non ha battuto ciglio davanti alla folla di giornalisti. Per otto ore sono rimasti ad ascoltare il racconto di Leardini, che ricostruiva passo a passo tutti i punti delle accuse mosse contro i Giacino: le mazzette, gli hotel, i viaggi, le cene e le chiacchierate con l’ex vicesindaco e con la moglie.
I colloqui per l’incidente probatorio riprenderanno giovedì prossimo. In queste ore i coniugi Giacino affronteranno invece il tribunale del Riesame.
Federica Sterza
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