Usa 2016, primo incontro tra Trump e Obama alla Casa Bianca: "Grande intesa"
Estero Lazio

Usa 2016, primo incontro tra Trump e Obama alla Casa Bianca: "Grande intesa"

venerdì 11 novembre, 2016

ROMA, 11 NOVEMBRE - Primo incontro tra il presidente uscente Barak Obama e il suo successore Donald Trump che si è svolto nello studio ovale per ben 90 minuti, contro i 10 o 15 minuti prospettati dal neopresidente.[MORE]

"Voglio sottolineare a lei, signor Presidente eletto, che ora ci accingiamo a fare tutto il possibile per aiutarvi ad avere successo, perché se si riesce, allora il Paese ha successo".Sono state queste le parole di Barak Obama che hanno scandito il passaggio di poteri.

Un segno di leale collaborazione che ha appianato gli scontri verbali indiretti avvenuti tra i due durante la campagna elettorale. Il presidente democratico aveva descritto il miliardario come «altamente inadatto» ad essere presidente, mentre Trump aveva messo in dubbio che Obama fosse nato negli Stati Uniti, parole che avevano suscitato accuse di razzismo a suo carico.

Per quanto le aspre differenze tra i due non siano state superate, il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha definito questo incontro “eccellente“.
La conferma che la situazione sia cambiata rispetto alla fase elettorale arriva anche dai social dove Trump scrive su Twitter: "Una giornata fantastica a Washington. Ho incontrato il presidente Obama per la prima volta. Veramente un buon incontro, grande intesa. A Melania è piaciuta molto Michelle Obama".

Le First Ladies alla Casa Bianca sono apparse tranquille. Michelle Obama ha accolto Melania Trump, facendole fare un tour della Casa Bianca, mostrandole la dimora in cui la nuova coppia presidenziale dovrà vivere a partire dal prossimo 20 gennaio.

Anche al momento dell’incontro erano visibili al di fuori della Casa Bianca alcuni manifestati tra cui una donna con un cartello “ no al razzismo”. Ma non è stato l’unico segno di protesta, in questi giorni si sono susseguite manifestazioni nelle città più grandi come New York, Chicago, San Francisco e Los Angeles dove riecheggia tra le strade lo slogan “Not my President”. Proteste che l’attuale presidente ha definito “molto ingiuste” attribuendo la colpa all’incitamento dei media.

 

Laura Carrara

Fonte foto: Chicago Sun-Times


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