L'Ue avverte: «Nuove misure se l'Italia sfora il deficit»
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MILANO, 19 SETTEMBRE 2013 – L’Ue lancia un nuovo monito all’Italia: «Un deficit al 3,1% è diverso da un deficit al 3%, e se domani l'aggiornamento delle stime del Def confermerà il 3,1% serviranno misure per riportarlo al 3%», aggiungendo – allo stesso tempo - che la Commissione è stata «già rassicurata da Saccomanni sulle misure che saranno prese per non sforare il 3%».
Intanto, il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, replicando al commissario Ue Olli Rehn, ha affermato: «Siamo un Paese sovrano, tra i fondatori dell'Europa, non commissariato, e come raggiungere quel 3% e le politiche industriali lo decide l'Italia e non un commissario. L'unica priorità che abbiamo è di tornare a far crescere il Paese. Il rigore senza crescita non ci porta da nessuna parte. Siamo convintamente in Europa, ma poi ogni Paese deve intervenire all'interno di una politica comunitaria complessiva individuando caratteristiche specifiche».
DESTINAZIONE ITALIA - Restando nell’ambito delle misure economice, il premier Enrico Letta, ha presentato oggi a palazzo Chigi il provvedimento appena varato dal Cdm: «Destinazione Italia è un piano di attrazione degli investimenti a cui diamo molta importanza, ci sarà una consultazione pubblica con soggetti istituzionali e pubblici, è importante dare un segno forte al mondo di coloro che sono interessati a fare investimenti economici e finanziari». Come ha spiegato il presidente del Consiglio: «Cominceremo anche un road show nelle principali piazze finanziarie ed economiche, la cui prima tappa sarà l’incontro a Wall Street la prossima settimana, a cui seguirà una tappa nei Paesi del Golfo il 7-8-9 ottobre». Letta ha proseguito, sottolineando che: «Il nostro Paese non ha paura della globalizzazione, anzi vogliamo stare in questo sistema, con un modello che non è né l’outlet, in cui si svende tutto a poco prezzo, né forte Apache, in cui si difende con le unghie e coi denti tutto ciò che è italiano. Domani il Consiglio dei ministri approverà «la nota di variazione al Def. Con il piano inizia un percorso di privatizzazioni che riguarderà cose che è giusto privatizzare perché non sempre privato è meglio del pubblico».
(Fonte: ANSA)
Rosy Merola [MORE]