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TORINO, 10 APRILE 2013 - Poteva esplodre il pacco-bomba recapitato ieri alla redazione de "La Stampa" a Torino. A renderlo noto sono gli investigatori, i quali hanno confermato che si sono evitati incidenti perchè, probabilmente durante il trasporto, si era staccato un filo d'innesco.
Il direttore Mario Calabresi ha spiegato: E' un segnale preoccupante che ci obbliga ora a tenere alta l'attenzione. L'ordigno, se fosse scoppiato, avrebbe potuto ferire il giovane fattorino che lo aveva preso in mano e già questo è un dato che dovrebbe far riflettere chi organizza queste proteste contro il potere.[MORE]
Il pacco è riuscito a bypassare il controllo del metal detector poichè la bomba si trovava all'interno di una custodia per cd, rivestita di tessuto. Ad indagare è la Digos, che definirà a breve se aggiungere ad altri reati quelli di tentata lesione e tentato omicidio. A coordinare il tutto è il procuratore aggiunto Sandro Ausiello, la cui squadra ha fatto sapere che il gesto non è ancora stato rivendicato.
Nella tarda serata di ieri, Mario Monti, in veste di presidente del Consiglio, e Giorgio Napolitano hanno telefonato a Mario Calabresi per esprimere solidarietà nei confronti della redazione del quotidiano "La Stampa". Intanto, l'addetto allo smistamento della posta ha affermato che si era insospettito poichè sul pacco erano presenti francobolli non timbrati, perciò ha immediatamente allertato gli uomini della sicurezza.
(Foto da tgcom24.mediaset.it)
Alessia Malachiti