The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro, la recensione: l'Uomo Ragno nell'epoca del Webb
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The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro, la recensione: l'Uomo Ragno nell'epoca del Webb

venerdì 25 aprile, 2014

The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro di Marc Webb, la recensione. Agile nelle battute e nelle contorsioni, il secondo film di Webb sull'Uomo Ragno è un'elettrizzante mistura d'umorismo, romance e fumetto, riadattato nel miglior calderone cinematografico.

Il furgoncino si spalanca, sul retro. Gli sgherri con l'alito di Vodka sputano fuoco dalle mitraglie sull'assembramento delle macchine targate New York Police Departement: tante carrozzerie da far impallidire un auto-raduno, anche in una città assediata dai criminali. Del capo, intanto, si occupa Spider-Man, tra un cazzotto, una battuta ed una ragnatela. Piroette, anche verbali, e pirotecnica delle armi da fuoco: nel prologo di The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro si afferma, con l'essenzialità d'azione d'una striscia da fumetto, l'immagine chiassosa, cumulativa, brillantemente smaltata dell'ennesima marvellerie, con la doppia b di "Webb" (Marc, il regista) che suona già di ridonanza studiata, di script-ragnatela (web) con sempre più nodi. C'è proprio lui, l'Uomo Ragno bis, raddoppiato, in muscolosi contorsionismi, amplificato anche nelle fragilità di adolescente (l'oscuro passato dei genitori, la ragazza da amare ma da non mettere in pericolo); i villains sono bifronti, che si tratti dell'anonimo impiegatucolo (Jamie Foxx) che vien fuori dall'oscurità dei labirintici uffici Oscorp per diventare il Signore degli Elettrodi, o del tycoon troppo precoce, Harry Osborn (Danny DeHaan), che eredita la multinazionale da ragazzetto con le spalle strette e proverà a lottare una malattia genetica attingendo ai loschi progetti speciali degli scantinati aziendali.

Il 2D non basta: se il fumetto ci mette l'antidoto anti-piattezza, il grande schermo del cinema sfonda la terza dimensione tra grattacieli, dedali di strade e laboratori della OsCorp che sembrano certi uffici kafkiani in chiave post-moderna. Un Kafka c'è pure: così si chiama il dottore che studia la mutazione di Electro, promettendo miracoli della scienza con cinico, demodè accento tedesco. Chiaro, no? La fumettosità è il dato di fondo, i drammi sono rapidi ed un po' vignettistici (in stile teen-fantasy), all'apice della tragedia l'Uomo Ragno mantiene il polso della situazione con la battuta pronta.[MORE]

AMAZING MUSIC - Anche il fracasso, tuttavia, bisogna orchestrarlo, contando peraltro su validi esecutori. Marc Webb dirige The Amazing-Spiderman 2 valorizzando pienamente l'ambientazione newyorchese ed il suo gioco di continui echi visivi (fantastica la scena degli schermi col faccione di Electro ed il duello di metà film con l'Uomo Ragno, in tempo reale sulla CNN). Non solo si appronta con efficacia il ritmo da blockbuster, ma si calcolano pure, accanto al rimbombo delle esplosioni, certe finezze di scena in controcanto, come il ragno in primo piano nella metro mentre Peter Parker cerca il suo passato, un cimitero che s'inneva di fiocchi bianchi e lacrime, un bambino nella folla col costume di Spider-Man. Saranno pure angles derivati dalle strip, ma la colonna sonora imponente di Hans Zimmer ricontestualizza in pompa magna, adattandosi all'epica pulp. Sempreverde: anche se l'epoca è quella in cui Peter Parker sembra un hipster.

IL TRUCCO C'E', PER FORTUNA - I due cattivi, poi, funzionano per ragioni diverse: Jamie Foxx, di spada, nel suo game of electrons passa dal compitino pre-mutazione ad una travestimento spettacolare, nelle scene più affascinanti quanto ad effettistica; Dane DeHaan (Harry Osborn) conferma la straordinaria capacità di squilibrio sul crinale di sanità e follia, fragilità e malvagità, che già s'era fatta apprezzare in Chronicle. Quanto ad Emma Stone, la ragazza del supereroe, per fortuna senza troppe smorfie, ci ricorda che il cuore, in fin dei conti, è un muscolo. Ben venga, allora, la trama amorosa, se miscelata nelle giuste dosi all'avventura, alle rese dei conti ed agli ironici twist dei m'ama non m'ama, m'odia non m'odia. "Nun è peccato" - per citare quella canzone napoletana - quando il cinema è commerciale, se nel produrlo si traffica bene tra lo spettacolo leggero, il melodramma acrobatico e tutto il maquillage del miglior fumetto che diventa miglior cinema di genere. Cento di questi costumi.



DATA USCITA: 23 aprile 2014
GENERE: Azione, Fantasy, Avventura
ANNO: 2014
REGIA: Marc Webb
SCENEGGIATURA: Alex Kurtzman
ATTORI: Andrew Garfield, Emma Stone, Paul Giamatti, Jamie Foxx, Dane DeHaan, Sally Field, Denis Leary, Martin Sheen, Chris Zylka, Marton Csokas, Stan Lee, Frank Deal, Felicity Jones, Embeth Davidtz, Chris Cooper, B.J. Novak, Sarah Gadon

FOTOGRAFIA: Daniel Mindel
MONTAGGIO: Elliot Graham, Pietro Scalia
MUSICHE: Hans Zimmer, Pharrell Williams, James Horner
PRODUZIONE: Marvel Studios
DISTRIBUZIONE: Warner Bros. Pictures Italia
PAESE: USA
DURATA: 152 Min
FORMATO: 2D e 3D

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 Antonio Maiorino
critico cinematografico - follow on Twitter


Autore
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