Omicidio della Magliana: ha confessato l'ex fidanzato. Sara sarebbe stata "bruciata viva"
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ROMA - Dopo un lungo interrogatorio, nella notte tra il ventinove e il trenta maggio, l'ex fidanzato di Sara Di Pietrantonio, Vincenzo Paduano, ha confessato agli inquirenti: è stato il giovane di ventisette anni ad uccidere la studentessa.[MORE]
La ragazza, ventidue anni, è stata trovata all'alba del ventinove maggio semicarbonizzata nei pressi dell’auto in fiamme, in un parcheggio in via della Magliana, periferia di Roma. Paduano era stato il fidanzato di Sara per due anni, ma la loro relazione si era interrotta alcuni giorni fa. Gli agenti della squadra mobile hanno sottoposto a fermo il ragazzo, con l'accusa di omicidio volontario premeditato.
"Sara è stata bruciata viva dal suo ex", hanno confermato gli investigatori durante la conferenza stampa sul fermo di Paduano in corso in questura. "In 25 anni di questo lavoro non ho mai visto un delitto così atroce", ha detto il capo della squadra mobile di Roma Luigi Silipo. Secondo quanto ricostruito, dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno inquadrato il luogo del delitto, si noterebbero almeno due auto che sarebbero passate prima che Sara fosse uccisa.
La ragazza avrebbe chiesto aiuto invano, senza che i conducenti si fermassero. Gli automobilisti, rintracciati dalla polizia, hanno affermato di non aver capito che la ragazza avesse bisogno di aiuto. "Ci vuole coraggio da parte dei cittadini, da parte di chi passa e vede qualcuno in difficoltà, una telefonata al 113 è gratis: se si vedono cose strane è dovere chiamare le forze dell'ordine", ha aggiunto Silipo. "Se qualcuno si fosse fermato Sara sarebbe ancora viva", ha affermato il sostituto procuratore di Roma Maria Monteleone nel corso della conferenza stampa.
Sara sarebbe stata strangolata e poi bruciata, e il suo cadavere carbonizzato sarebbe stato ritrovato dalla mamma, uscita di casa per cercarla, preoccupata poiché la ragazza non era ancora rientrata. Il cadavere della giovane si trovava a circa cinquecento metri dall’auto della madre con la quale Sara era uscita sabato sera. "Sto tornando a casa", aveva fatto sapere intorno alle tre di domenica notte alla madre in un messaggio telefonico, poco prima di morire.
Poi il silenzio: alle cinque del mattino il ritrovamento del corpo. "Si era lasciata con il ragazzo da un paio di giorni. Non lo conoscevamo benissimo ma ci sembrava un bravo giovane", dicono le zie di Sara. "Ieri sera è uscita con un'amica e ha mandato, come di consuetudine, un messaggio alla madre quando aveva riaccompagnato la sua amica a casa - aggiungono -, non abbiamo idea di quello che sia accaduto. Ci auguriamo si tratti di un incidente".
I parenti della ragazza raccontano che sono stati i vigili del fuoco ad indicare che poco distante c'era un altro focolaio, oltre all’auto in fiamme: "Quando Tina si è avvicinata - proseguono - ha visto la figlia a terra, con le braccia larghe e la camicetta sbottonata. Non abbiamo idea di cosa sia successo. Certo, è strano che una persona che scappa avvolta dalle fiamme si nasconda dietro un muretto per chiedere aiuto". Il procuratore aggiunto Maria Monteleone, dopo aver espresso la vicinanza alla famiglia, ha rivolto un primo “invito alle ragazze a denunciare e a non tenere nascosti comportamenti di minacce di chi afferma di volerti bene e così non è.
Il secondo è un invito caldo a chi si imbatte su queste ragazze che hanno bisogno di aiuto, aiutarle e non essere indifferenti”. Sara, che abitava in una palazzina di proprietà della sua famiglia non lontano dal luogo in cui è stata ritrovata morta, era figlia unica, aveva frequentato un liceo scientifico all'Eur e ora studiava economia all'Università Roma Tre.
Luna Isabella
(foto da tgcom24.mediaset.it)