Stop della Consulta all'abolizione delle Province: interviene il Governo
Politica Lazio

Stop della Consulta all'abolizione delle Province: interviene il Governo

venerdì 5 luglio, 2013

ROMA, 05 LUGLIO 2013 - Dopo la decisione dei giudici della Consulta, che – accogliendo il ricorso di 8 Regioni - ha dichiarato l'incostituzionalità delle misure con cui il Governo Monti aveva provato ad avviare, in due fasi, il riordino degli enti di area vasta, il Governo Letta non si rassegna e pensa ad una legge ad hoc per superare l’incostituzionalità. Infatti, come si puntualizza in una nota: «Il Consiglio dei Ministri è convocato venerdì 5 luglio 2013 alle ore 10.30 a Palazzo Chigi per l'esame del seguente ordine del giorno: disegno di legge costituzionale, abolizione delle province».

Tuttavia, come si può immaginare, tale decisione da parte del Governo, ha già scatenato reazioni. Per il presidente dell'Unione delle Province d'Italia, Antonio Saitta, si tratta di un provvedimento «inaccettabile tarato solo sulle Province. Tutto ciò conferma che la politica non vuole riformarsi».  [MORE]

Intanto, il ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio – in passato presidente dell'Anci – se da un lato appoggia la posizione dell’Upi, dichiarando che «il decreto per riformare una materia costituzionale è uno strumento improprio», allo stesso tempo aggiunge che «i cittadini devono stare tranquilli, perché la riforma degli enti locali e la cancellazione delle Province si farà comunque». Dello stesso avviso anche il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello, che invita a non far diventare uno slogan l'abolizione delle Province, in quanto «non si tratta di cancellare con il bianchetto un ente, ma di riorganizzare i livelli dello Stato per arrivare a un risparmio per il Paese».

Secca la replica dell'Upi: «E il dimezzamento dei parlamentari quando si farà? Quando si rivedranno gli sprechi causati dal sovrapporsi delle competenze tra Stato e Regioni che hanno fatto lievitare la spesa pubblica in questi 10 anni?". E Saitta prosegue il suo affodo al governo sostenendo che, quest’ultimo, «torna a proporre l'ennesimo provvedimento buono solo per conquistarsi le pagine dei giornali, ma anche di aver messo in campo una risposta rabbiosa contro un giudizio tecnico della Corte Costituzionale che non ha salvato le Province, ma ha dichiarato incostituzionali norme che lo erano palesemente, e a detta di tutti».

A tal riguardo, ha cercato di stemperare un po’ gli animi il sottosegretario all'Agricoltura, parlamentare del Pdl ed ex presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione: «Dopo la sentenza della Corte costituzionale sulle Province, è indispensabile che il governo prenda il tempo necessario per riflettere ed affrontare il tema delle riforme, entrando nel merito di tutte le questioni, anche alla luce delle motivazione che spiegheranno le ragioni della Corte». Castiglione conclude: «Non è il momento di procedere a strappi: le riforme sono indispensabili, ma proprio la vicenda della Corte deve indurci a prendere tutto il tempo necessario per arrivare ad un provvedimento che intervenga a modernizzare e semplificare tutte le istituzioni, razionalizzando la spesa pubblica e definendo con certezza le funzioni di ciascun ente».

Infine, sulla bocciatura della Consulta è intervenuto anche Gianbattista Fratus, capogruppo della Lega Nord in provincia di Milano: La decisione ribadisce con forza che è illegittimo cancellare con un colpo di spugna dei presidi importanti come le Province, senza fare distinzione tra quelle che funzionano, come Milano, da quelle che rappresentano dei carrozzoni statali che non offrono servizi adeguati alle esigenze dei cittadini. Questa è la vittoria di chi ha sempre chiesto un riordino serio dello Stato centrale, andando a togliere i veri sprechi e non accanendosi sugli enti locali».

(fonte: il Giornale, Rai News24)
 


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