SPECIALE OSCAR 2013 - "Argo" di Ben Affleck, storia vera di un film nel film
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Argo, terzo film da regista per Ben Affleck, candidato agli Oscar 2013 con sette nomination, fra cui quelle per miglior film e miglior attore non protagonista (ad Alan Arkin), esce il 21 febbraio 2013 in edizione Dvd e Blu-Ray. Il film è tratto dall'omonimo libro di Tony Mendez e Matt Baglio e narra fatti realmente accaduti a Teheran dopo la rivoluzione iraniana del 1979.
Argo di Ben Affleck “è una produzione a Hollywood finanziata dalla CIA”; sembra apparentemente più l’invenzione geniale elaborata per realizzare una bella storia di finzione - così incredibile che potrebbe succedere solo in un film - che il pretesto, invece tratto dalla realtà, per girare un film storico-politico a metà strada fra il thriller e il film di spionaggio. Il registra condensa, con uno stile fatto di linearità armonica e solidità sorprendente, più generi e più tematiche, riuscendo a non scadere nella retorica quando racconta gli eventi storici e giocando sempre sul filo dell’ironia nei riferimenti al cinema di Hollywood: il tutto reso attraverso una forma estremamente realistica, grazie alla ricostruzione camaleontica degli ambienti a cui sono accostati spezzoni di filmati e immagini dell’epoca.
Il 4 novembre 1979, durante la rivoluzione islamica di Teheran, alcuni militanti fanno irruzione nell'ambasciata americana prendendo in ostaggio 52 persone del corpo diplomatico; 6 funzionari riescono a fuggire e si rifugiano presso la residenza dell'ambasciatore del Canada Ken Taylor. Poiché i rivoluzionari iraniani potrebbero trovarli ed ucciderli, il governo statunitense, in collaborazione con le autorità canadesi, incarica l'agente della CIA Tony Mendez di organizzare un piano di liberazione. (Operazione segreta denominata Canadian Caper che si conclude il 28 gennaio 1980). Ispirato dal figlio, mentre guardava Anno 2670 - Ultimo atto, Mendez pianifica una missione di copertura nella quale i 6 fuggitivi fingeranno di essere una troupe cinematografica canadese che sta esplorando paesaggi esotici per la produzione di un film di fantascienza dal titolo Argo.
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“Abbiamo fatto la storia, stanotte.
La storia inizia come farsa e finisce come tragedia.
La citazione è al contrario.
E chi l’ha detto?
Marx.
Groucho l’ha detto?”
La citazione è al contrario. La storia inizia come tragedia - quella avvenuta nella realtà - e finisce come farsa - il film. Argo mette in scena un mix di eventi e situazioni che rivelano una profonda matrice di tecnicismo cinematografico, come se il regista voglia divertirsi a scrutare attraverso il suo occhio i diversi stili narrativi con cui si può scolpire una storia senza sceglierne uno solo per raccontarla, reinventando i generi in una forma rarefatta, edulcorata e accostandoli senza stacchi, mescolandoli, eppure mantenendo grande armonia e linearità. Il film mostra immagini reali della storia dello Scià Mohammad Reza Pahlavi, di fatti accaduti, come l'uomo impiccato ad una gru e le foto dei veri protagonisti della vicenda. A queste immagini sono accostati i momenti più realistici, in cui la trama è affrontata con uno stile documentaristico, fedelissimo nella ricostruzione. Da questi dati di realtà il punto di vista vira verso la riflessione etica, acquistando lo stile solenne del dramma storico per divenire poi, improvvisamente, commedia hollywoodiana quando si tratta di gestire la “messa in scena” della “messa in scena”: il film nel film. Il linguaggio cinematografico giunge a sconfinare nello stile del cinema di guerra durante le scene d’azione, per poi tornare in chiusura alla realtà, con il filmato del discorso del Presidente Carter sulla crisi del Canadian Caper.
Ben Affleck, nonostante una narrazione prolissa e un po’ ridondante, dimostra in questo film l’abilità del regista “giocoliere” che riesce a mantenere armonia, credibilità ed efficacia entrando ed uscendo con leggerezza dai diversi punti di vista dell’estetica del racconto. Quasi a voler dimostrare che una storia complessa si avvantaggia dall’utilizzo di diversi stili, se tenuti legati, ben saldi, al filo di un bravo burattinaio. Il filo conduttore mantiene infatti una sua coerenza di fondo, ben strutturata nonostante il gioco del cambio d’osservazione. Senza colpi di scena, ma attraverso repentini cambi di stile, che in fondo sortiscono lo stesso effetto, si viene ben catapultati all’interno del dramma e della storia raccontata. Il merito di Argo è quello di riuscire ad ottenere complessivamente un tono raffinato, prodotto dall’orchestrazione calibrata di tutti gli elementi messi in gioco.
“Si impara a fare il regista in un giorno?
Anche una scimmia impara a fare un film in un giorno”.
Provocazione più che esplicita con cui, nonostante l’ironia della sfida, Ben Affleck ha mandato la pallina in buca.
Il risultato non è un’opera d’arte unica ma un esercizio, pienamente riuscito, di unica bravura, con cui il regista ha superato brillantemente la prova - riconosciuta alle capacità di una scimmia - a pieni voti.
Titolo originale: id.
Regia: Ben Affleck
Interpreti: Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Durata: 120'
Origine: USA, 2012
(nella fotoBen Affleck/Tony Mendez)
Gisella Rotiroti